L'aviaria sarà la prossima pandemia? Ecco cosa dicono gli esperti

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Gli infettivologi avvertono sul rischio che l'influenza aviaria diventi la nuova pandemia

Riccardo Cristilli

29 ottobre - 09:07 - MILANO

L'aviaria è una malattia degli uccelli causata da un virus dell'influenza di tipo A. Diffusa in tutto il mondo, è un virus instabile diffuso principalmente nei mercati dove si trova pollame vivo ma anche tra le aziende con strumenti contaminati. Negli ultimi anni, l'aumentare di casi di persone infettate dall'aviaria soprattutto negli Stati Uniti, ha messo in allarme gli infettivologi che temono una nuova pandemia. 

aviaria nuova pandemia?

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Sui social Matteo Bassetti ha sottolineato nelle ultime settimane come negli USA la situazione è sempre più grave con 20 casi di umani contagiati negli ultimi 7 mesi e oltre 300 mandrie di bovini contagiati. “Adesso è colpita la California con 6 casi tra umani negli ultimi giorni, è solo questione di tempo”. In Lombardia l'istituto zooprofilattico ha confermato la presenza di focolai di aviaria nelle zone di Brescia e Cremona negli allevamenti di tacchini, ma la situazione non desta particolare preoccupazione. 

i dubbi

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Di parere opposto rispetto a Bassetti è Francesco Vaia, direttore della Prevenzione del ministero della Salute ed ex diretto dell'ospedale Spallanzani di Roma: “Francamente io non ho questa grande preoccupazione. Monitoriamo la situazione ma in Italia non c'è un allarme aviaria”. Fabrizio Pregliasco, virologo all'università Statale di Milano, interpellato dall'Adnkronos Salute sottolinea come l'aviaria sia un problema per l'Italia e il resto del mondo: “Dobbiamo organizzarci, reagire al negazionismo che si è diffuso rispetto a possibili rischi futuri che potrebbero trovarci impreparati”. 

l'importanza della prevenzione

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Maria Rosaria Campitello del Dipartimento della Prevenzione del ministero della Salute ha sottolineato come non ci sia timore visto che si tratta ancora di 7 focolai in allevamenti familiari ma “Il Covid ci ha insegnato a prestare molta attenzione, sia sull'aviaria che sulla Dengue”. Ed è proprio quello che stanno facendo gli scienziati di tutto il mondo, monitorando l'andamento dell'aviaria e studiando quei casi in cui si è visto un salto di specie con alcuni gatti infettati dall'aviaria probabilmente a causa del consumo di latte crudo di mucche infette. Le infezioni negli uomini restano in ogni caso sporadiche e legate solo all'esposizione ad animali infetti. Inoltre per poter diventare un'influenza capace di diventare infettiva tra gli uomini, deve subire ancora tante mutazioni. 

la diffusione

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Attualmente gli scienziati sottolineano come non riesca a entrare nelle cellule epiteliali dell'apparato naso-buccale. Nel caso in cui questa trasmissione riuscisse ad avvenire la situazione diventerebbe preoccupante perché è un virus ad alta diffusione e letalità, portando al rischio di una pandemia devastante. Questo scenario, però, è soltanto ipotetico al momento, gli scienziati non vendono rischi immediati ma non vogliono essere impreparati, per questo è importante sorvegliare la diffusione del virus e monitorarne l'andamento sia negli uccelli che negli altri animali soprattutto nei bovini.

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