L'Ufficio parlamentare di bilancio
rivede rispetto ad aprile scorso le stime sulla crescita
dell'economia italiana, prevista ora allo 0,5% sia quest'anno
che nel 2026. Le lievi revisioni al ribasso (0,1% sul 2025 e 0,2
sul prossimo anno) sono dovute al dato più negativo rispetto
alle attese sul Pil del secondo trimestre e al notevole
apprezzamento dell'euro sul dollaro.
I rischi delle previsioni sono complessivamente orientati al
ribasso, a causa del protezionismo e di possibili slittamenti
sulla realizzazione delle opere del Pnrr. "Nel complesso, il
quadro macroeconomico dell'economia italiana è soggetto a
rischi, prevalentemente orientati al ribasso e di natura
internazionale. Vi sono rilevanti fattori d'incertezza anche
all'interno del Paese, in primo luogo sull'evoluzione del Pnrr e
la realizzazione dei progetti nei tempi programmati", scrive
l'Upb nella nota congiunturale di agosto 2025. "Per la crescita
nel 2026 è necessario che i progetti Pnrr siano realizzati nei
tempi", sottolinea.
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