Il 4 gennaio un unico ensemble sinfonico composto alle Orchestre della Fenice e del Liceu suonerà sotto la direzione di Riccardo Frizza
(foto ufficio stampa La Fenice)
22 dicembre 2025 | 11.49
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Subito dopo il Concerto di Capodanno, l'Orchestra del Teatro La Fenice sarà impegnata in una trasferta di grande prestigio: domenica 4 gennaio, alle ore 18.00, la compagine veneziana sarà infatti a Barcellona per la prima edizione del Concerto di Capodanno del Gran Teatre del Liceu, e condividerà il palcoscenico catalano con l'Orchestra del Liceu, sotto la direzione di Riccardo Frizza, per creare un ponte sonoro ed emotivo tra due istituzioni storiche unite dalla stessa passione per l'opera e il suo linguaggio universale.
Questo 'gemellaggio' artistico tra la Fenice e il Liceu - due teatri lirici emblematici di Barcellona e Venezia, città bagnate dal Mediterraneo - vuole simboleggiare infatti anche la resilienza condivisa dopo la sventura dell'incendio che li ha devastati negli anni Novanta. Due teatri con più di un secolo e mezzo di storia che oggi uniscono le forze in un dialogo musicale pieno di complicità e proiezione verso il futuro.
Il direttore d'orchestra Riccardo Frizza, noto per la sua eleganza gestuale e la sua profonda conoscenza del repertorio italiano, sarà l'anima di questo progetto e guiderà un unico ensemble sinfonico composto dalle due orchestre in un programma che farà risplendere la ricchezza del bel canto, la solennità del repertorio sinfonico e lo spirito luminoso caratteristico di questo periodo dell'anno.
Il concerto vedrà la partecipazione speciale di due figure eccezionali: Saioa Hernández e Xabier Anduaga, grandi voci che incarnano la nuova generazione del canto lirico internazionale. Hernández, dotata di una voce ampia e di grande drammaticità, capace di elevare ogni frase con un'intensità davvero teatrale, ha conquistato i palcoscenici più prestigiosi d'Europa. Anduaga, dal canto suo, è uno dei tenori più ammirati della sua generazione, dotato di una linea vocale luminosa, un fraseggio raffinato e un'energia scenica che lo rendono un artista magnetico.
Sotto la bacchetta ispirata di Riccardo Frizza, gli artisti interpreteranno un programma che celebra l'unione, la memoria e il futuro di due istituzioni gemelle, con l'esecuzione di sinfonie, ouverture e intermezzi orchestrali tratti dal repertorio lirico, pagine che saranno di sicura presa sul pubblico: dalla sinfonia della Semiramide di Gioachino Rossini, l’ultima opera che il pesarese compose espressamente per i palcoscenici italiani e che debuttò proprio al Teatro la Fenice di Venezia il 3 febbraio 1823, alla sinfonia della Norma di Bellini, forse il titolo più popolare dei dieci composti dal catanese, che debuttò invece alla Scala di Milano nel 1831; dall’impetuosa Tregenda dall’opera di esordio di Giacomo Puccini, Le Villi (Milano, Teatro dal Verme, 1884) all’ouverture dal Fledermaus (Il pipistrello), la più celebre operetta di Johann Strauss, che debuttò il 5 aprile 1874 al Theater an der Wien di Vienna; dalla Barcarola che apre l’atto ‘veneziano’ dei Contes d’Hoffmann di Jacques Offenbach – composta nel 1880 e presentata al pubblico dell'Opéra-Comique di Parigi solo dopo la scomparsa dell’autore, nel 1881 – all'ouverture del Don Pasquale, capolavoro di comicità di Gaetano Donizetti, composto per il Théâtre-Italien di Parigi nel 1843; dall’intermezzo di Cavalleria rusticana (Opera di Roma, 1890) di Pietro Mascagni fino alla splendida Sinfonia dai Vespri siciliani di Giuseppe Verdi, grand opéra scritto dal bussetano per l’Opéra di Parigi, dove debuttò nel giugno del 1855. Saranno emozionanti anche i momenti solistici della serata: il soprano Saioa Hernández interpreterà Lady Macbeth nell’aria «Vieni! T’affretta!...» con la brillante cabaletta «Or tutti sorgete» dal Macbeth di Verdi (Firenze, Teatro della Pergola, 1847) e poi «La mamma morta», l’aria tratta dal terzo quadro dell’Andrea Chénier di Umberto Giordano (Milano, Scala, 1896), nella quale la protagonista femminile, Maddalena di Coigny, racconta come sua madre morì proteggendola durante i tumulti della Rivoluzione francese. Il tenore Xabier Anduaga si misurerà con l’avvincente ‘aria dei nove do di petto’ dalla Fille du régiment di Donizetti, «Ah! Mes amis, quel jour de fête», cavallo di battaglia dei migliori tenori; e poi un’incursione nel repertorio spagnolo, con la romanza «No puede ser» dal secondo atto della zarzuela La tabernera del puerto di Pablo Sorozábal. Insieme, i sue solisti si esibiranno infine del duetto «Lucia perdona… Sulla tomba che rinserra», finale del primo atto della Lucia di Lammermoor di Donizetti (Napoli, San Carlo, 1835).
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