Stabilire l'età biologica di una
persona semplicemente da un selfie: è ora possibile grazie ad un
nuovo algoritmo di Intelligenza Artificiale, FaceAge, che
converte una foto del volto in un numero che riflette l'età
dimostrata invece di quella stabilita dalla data di nascita.
Addestrato su decine di migliaia di fotografie, questo
algoritmo attribuisce in media ai malati di tumore circa 5 anni
in più rispetto alla loro età anagrafica, e potrebbe dunque
aiutare i medici a stabilire chi è in grado di sopportare
trattamenti aggressivi, e chi invece necessita di un approccio
più delicato. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista
The Lancet Digital Health dal gruppo guidato dallo statunitense
Mass General Brigham, affiliato alla Scuola di Medicina di
Harvard.
L'invecchiamento avviene a ritmi diversi per ogni individuo,
influenzato da una miriade di fattori tra cui geni, stile di
vita, stress, esercizio fisico e abitudini come fumo e alcol. I
ricercatori coordinati da Raymond Mak e Hugo Aerts hanno
addestrato FaceAge su quasi 59mila immagini di persone
presumibilmente sane sopra i 60 anni, e lo hanno poi messo alla
prova con oltre 6mila pazienti affetti da tumore, usando foto
scattate poco prima della radioterapia. Questi ultimi dimostrano
un'età biologica più avanzata di quella anagrafica, e più questa
discrepanza aumenta più è predittiva di un peggiore tasso di
sopravvivenza, in particolare per quelli la cui età biologica
supera gli 85 anni. FaceAge sembra valutare i segni
dell'invecchiamento in maniera diversa rispetto agli esseri
umani: per l'algoritmo, avere i capelli grigi o essere calvi
conta molto meno rispetto a lievi cambiamenti nel tono muscolare
del viso. Questo nuovo strumento pone però anche dei problemi
etici: ad esempio, scoprire la propria età biologica potrebbe
innescare cambiamenti salutari ma anche generare ansia, oppure
l'algoritmo potrebbe essere utilizzato da compagnie assicurative
e datori di lavoro contro l'interesse delle persone. "È
sicuramente qualcosa a cui prestare attenzione - dice Aerts -
per garantire che queste tecnologie siano utilizzate solo a
beneficio del paziente".
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