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Da Balotelli a Donnarumma, da Rivera a Borini: tutte le storie sugli esami di maturità dei giocatori del campionato italiano
SuperMario parcheggiò la Ferrari, scese con la baldanza dei suoi vent’anni, si sistemò gli occhiali a goccia, rispose scocciato a qualche domanda dei cronisti, si incamminò verso l’istituto privato milanese dove avrebbe sostenuto l’esame di maturità - raccontò poi che gli avevano chiesto qualcosa "sul calcio storico, robe così" - e dopo un’ora risalì sul suo bolide, nelle vesti del ragionier Mario Balotelli maturo con una votazione di 60/100, il minimo. Meglio di lui, l’amico e compagno di squadra all’Inter Davide Santon, che aveva arpionato al fotofinish 62/100. Luca Vialli - quando prese la maturità - era il calciatore più famoso d’Italia. Era fuori tempo massimo, aveva già ventinove anni, così organizzò tutto in gran segreto. Non fu uno sfizio, il suo, tutt’altro. Ma una responsabilità di cui sentiva la necessità di farsi carico. Aveva interrotto gli studi per dedicarsi alla carriera. Lasciare un percorso incompiuto non gli garbava. Si diplomò geometra a Cremona, casa sua: dopo la prova orale andò a brindare con gli altri studenti.