Kvara chi? Trascinatore, geniale e bomber: così Neres si è preso il Napoli

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Il brasiliano ha deciso la finale di Riad con due guizzi: il primo col "tiraggir", il secondo di punta. Da attaccante vero

Vincenzo D'Angelo

22 dicembre 2025 (modifica alle 23:59) - RIAD (ARABIA SAUDITA)

Niente esultanza a braccia larghe per aprire le ali. Stavolta, David Neres, le ali le ha messe a tutto il Napoli. E chissà se adesso potrà finalmente scrollarsi di dosso quell’ombra ingombrante del fenomeno Kvaratskhelia. Non doveva essere lui a sostituirlo, eppure la sua scalata nel Napoli parte proprio dal lì, da un infortunio del georgiano che a dicembre di un anno fa gli concede l’occasione da titolare. E David non se l’era fatta sfuggire, mostrando in un mese tutto il manuale del talento cresciuto per le strade di San Paolo. Poi il calvario degli infortuni lo aveva estromesso dalla volata finale scudetto, non dai grandi protagonisti del quarto tricolore azzurro. Ma questa notte di Riad ha un sapore diverso, se è possibile più dolce. Perché David è stato trascinatore, oltre che goleador. E ha marchiato a fuoco la terza Supercoppa della storia del Napoli. Conte aveva avvisato tutto il gruppo: ci si ricorda solo di chi vince. Beh, ora David si è assicurato un posticino nella leggenda azzurra.

ispirato

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Che fosse la sua partita si era capito dalla prima giocata, con quello strappo in profondità a bruciare Lucumì. L’eccesso di altruismo, però, gli ha fatto prendere la decisione sbagliata, preferendo un appoggio in mezzo alla conclusione. A volte sono segnali negativi, non stavolta. Perché Neres ha continuato a danzare sul pallone come un bambino al parco con gli amici. Tocchi di suola, dribbling, triangoli di tacco, cambi di gioco. Era ispirato David, eppure il Napoli non riusciva ancora a sfondare. E allora si è messo in proprio, ha caricato il mancino dalla distanza e ha fatto fuoco, sparando all’incrocio un velenosissimo sinistro a giro che di fatto ha mandato al tappeto il Bologna. Un colpo da biliardo, di potenza e precisione, che ha deciso di celebrare insieme al resto della squadra, scattati in piedi dalla panchina.

omaggi

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Vincere e divertirsi, binomio perfetto per un brasiliano. Anche de David è un brasiliano atipico, di quelli che sorridono poco ma che comunque sanno incantare con la palla al piede. E nelle due firme di ieri ci ha messo dentro un po’ di storia del Napoli. Se la prima magia è stata un “tiraggir” alla Insigne, il timbro finale lo ha messo con uno scavino morbido morbido, alla Careca a Stoccarda, nella notte della Coppa Uefa. Un’azione chiusa con qualità, ma nata da un recupero in perfetto stile contiano, con recupero palla aggressivo, resistendo alla carica di Lucumì. E adesso è difficile nascondere il sorriso, non spalancare gli occhi davanti a una serata così, fatta di fuochi d’artificio e colpi magici. Come il tunnel su Pobega dopo aver saltato due avversari, come la finta di corpo con cui ha mandato al bar Lucumì. E in mezzo tanta corsa, recuperi, chiusure difensive. David è un uomo nuovo e nell’emergenza Conte ha ritrovato il suo talento più puro. È tempo di festa. Samba.

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