Kento: "Rap non è tatuaggi e picchiatori da stadio, dà voce a chi non la ha"

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L'artista a Sanremo per il Premio Tenco: "Canto per diritti, Luigi non avrebbe gradito rap di plastica"

Il rapper Kento Il rapper Kento

19 ottobre 2024 | 09.40

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"Il mio è un rap diverso, che non si basa su muscoli e tatuaggi ma sul contenuto, non strizza l'occhio ai picchiatori da stadio e agli 'ndranghetisti ma vuole dare voce a chi non la ha". Nomi non ne fa. Ma i riferimenti agli ultimi casi di cronaca che hanno coinvolto rapper italiani ci sono tutti per Kento, al secolo Francesco Carlo, che usa la musica per parlare ai giovani degli istituti penali minorili e che si è esibito sul palco dell'Ariston per la cerimonia di consegna del Premio Yorum, assegnato dal Club Tenco al rapper iraniano Toomaj Salehi, attualmente in carcere dopo aver rischiato l’impiccagione.

Kento ha presentato un singolo dal titolo 'Free Toomaj'. "E' un messaggio di libertà - dice il rapper conversando con l'AdnKronos - libertà di espressione e anche fisica, per quanto riguarda Toomaj". Il rap, osserva, "è stato la voce di molte cose, belle e brutte e stasera proviamo a dargli una svolta in positivo e a tornare alla sua missione originaria. Nel nostro piccolo ci mettiamo a disposizione. Tenco non avrebbe gradito questo rap di plastica e di stupidaggini che va di moda adesso".

Per i giovani delle scuole e del carcere la musica è la prima valvola di sfogo e Kento lo sa bene. "I ragazzi non hanno l'abitudine di essere ascoltati ma buttano fuori quello che hanno dentro - evidenzia -. A volte basta un piccolo gesto, come dargli una penna e un foglio a righe in mano e tirano fuori cose fantastiche".

Sicuramente, se i ragazzi hanno accanto adulti che gli danno spazio e li ascoltano "hanno una possibilità in più che molto spesso, specialmente ai detenuti, manca". E anche il rap può essere un contributo prezioso. "Al giorno d'oggi è impossibile pensare al rap senza i soldi, il mercato e il tornaconto economico e ci sta - osserva Kento -. L'importante è non credere che il rap sia solo quello ma mantenere lo spirito originario, che è quello della strada ed è quello che provo a fare sia in prima persona sia dando voce ai ragazzi che seguo".

(di Federica Mochi)

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