David-Osimhen una coppia che alza il livello, ma va risolto al più presto il caso Vlahovic. Retegui da minimo garantito
In attesa di capire se la ThuLa resisterà agli urti, social e no, e come sarà l’assetto definitivo dell’attacco dell’Inter che intanto ieri ha incassato l’arrivo di Bonny, la Juventus ha avviato la sua rivoluzione davanti. Nomi pesanti, pesantissimi, che certificano la decisione della società di porre rimedio alle lacune viste negli Usa e di non accontentarsi di vincere le partite con le squadre inferiori. Un manifesto programmatico che chiarisce le ambizioni di rilancio del club.
kolo, david e...osi
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Avevamo appena iniziato a ragionare sulla possibile affinità del duo Kolo Muani-David (quest’ultimo il primo colpo dell’era Comolli), ma ecco che (ri)prende corpo l’opzione Osimhen al posto del francese che al momento non ha certezze di poter rimanere a Torino come vorrebbe (il Psg è disposto a rinnovare il prestito solo di fronte alla garanzia che venga riscattato l’estate prossima). Difficile non sostenere che non si tratterebbe di un salto di qualità. Dal punto di vista tecnico non ci sono dubbi sull’operazione: parlano i curriculum e i tabellini. Osi è stato l’artefice del miracolo Napoli, e ha segnato 37 reti anche nel prestito al Galatasaray; David era l’oggetto del desiderio di mezza Europa, cresciuto nel formativo campionato belga e poi passato in quello francese, il suo limite era costituito dall’essere un parametro zero solo per finta, tra bonus d’entrata da corrispondergli e commissioni da pagare agli agenti. Ma 25 reti e 12 assist al Lilla sono un buon biglietto da visita.
rebus vlahovic
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Le uniche perplessità sono legate a questioni economiche o di gestione dello spogliatoio. Sulla sostenibilità dei conti pesa la travagliatissima vicenda Vlahovic, che tra stipendio da 12 milioni di euro netti (22,2 lordi) e ammortamento ancora a bilancio di 20 milioni circa, arriva a incidere per oltre 42 milioni. A meno che naturalmente non si trovi una soluzione e il serbo si accasi da qualche altra parte. In caso dovesse restare, scontento, ai margini e con il pollice caldo pronto a mettere like su tutti gli avversari che battono la Juve, Igor Tudor è l’uomo giusto per intervenire. Una rivoluzione altrettanto ambiziosa la deve avviare il Milan perché sarà anche vero che gli scudetti si vincono con la difesa, ma di sicuro senza grandi attaccanti si perdono.
milan, ora la punta
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La coppia Massimiliano Allegri-Igli Tare ha dimostrato di avere le idee chiare: dopo aver deciso di rinunciare a Jovic e Abraham (paradosso/1: i due che, risolvendo i derby, avevano regalato qualche gioia ai tifosi) e a Morata (paradosso/2: lo spagnolo ha rotto con un allenatore che non c’è più, mentre con Max si sente regolarmente al telefono), è chiaro che una delle priorità del mercato rossonero passa dall’individuazione della punta. Con il solo Gimenez non si può restare, anche ammesso che l’attaccante messicano non sia quello moscio visto per la maggior parte della scorsa stagione, né ci si può affidare al solo contributo di Leao (ma poi che Leao sarà? Quello solito che va a corrente alterna o un giocatore finalmente rilanciato dal regime di Max?) e del buon Pulisic. Conclusione: serve un attaccante migliore di Gimenez e qualche alternativa ai lati. Mateo Retegui, capocannoniere, centravanti della Nazionale, può fornire un minimo garantito di gol, anche se viene dalla boutique cara dell’Atalanta ed è stato valorizzato dalla cura Gasperini. Ma anche qui Max saprà come fare.
juve e milan all'attacco
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Ricapitolando: prima conclusione, in epoche di budget non illimitati Juventus e Milan hanno deciso di investire le cifre maggiori, almeno a livello di singoli cartellini, in attacco (e d’altronde anche il Napoli campione d’Italia affiancherà un attaccante di peso a Lukaku che, comunque, almeno in Italia ancora fa la differenza); conclusione numero 2, la scelta avverrà su prospetti sicuri. Non c’è spazio per le scommesse.