Iveco a Tata Motors e Leonardo: ecco come si "smonta" una eccellenza Italiana

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La divisione dei veicoli commerciali è stata acquistata dal colosso indiano per arginare la concorrenza cinese, quella che si occupa dei mezzi militari che resta sotto il controllo dello Stato per concorrere alle commesse sul riarmo: un gigante tricolore da 36 mila dipendenti nel mondo si divide in due

Gianluigi Giannetti

31 luglio 2025 (modifica alle 08:11) - MILANO

Una sigla, Iveco come Industrial Vehicles Corporation, entrata ormai nella vita quotidiana dell'Italia che lavora e che viaggia, che ha rappresentato il boom del trasporto pesante negli anni '80 e poi trasportato il nostro Paese in una Europa senza più frontiere, con l’entrata in vigore dell'accordo di Schengen nel 1995. Una sigla che però ha anche rappresentato difesa e orgoglio nazionale. Con la duplice operazione su Iveco annunciata il 30 luglio 2025, due eccellenze italiane ora si separano in modo netto. Iveco Group nasce nel 1975 ed è oggetto di una offerta pubblica di acquisto da parte del colosso indiano Tata Motors, ma la sua divisione Iveco Defence Vehicles resta in Italia, e viene acquisita da Leonardo. Il colosso finora controllato dalla holding Exor della famiglia Agnelli-Elkann dunque separa i rami di attività, con quelle che riguardano la produzione di mezzi a carattere militare già tecnicamente scorporate a maggio e che rimangono sotto il controllo del nostro Paese, mentre la fabbricazione di veicoli commerciali va a confluire in una dimensione a carattere mondiale. Ad oggi, il complesso di Iveco Group impiega 14 mila dipendenti in Italia, 36.000 in tutto il mondo, con 19 siti industriali e 30 centri di ricerca e sviluppo. Il valore complessivo delle due operazioni è di 5,5 miliardi: per Exor che detiene poco più del 27% di Iveco, vale un introito di 1,5 miliardi.

IVECO A TATA

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Il viaggio è iniziato esattamente cinquanta anni fa, nel 1975, con l'unione di grandi europei di veicoli industriali, l'italiana Fiat Veicoli Industriali che comprendeva Officine Meccaniche e Lancia Veicoli Speciali con la francese Unic e la tedesca Magirus-Deutz. L'orizzonte è sempre stato quello di una azienda con gamme parallele di prodotti, ben identificabili sul mercato a seconda delle esigenze. Il marchio Iveco progetta, produce e commercializza veicoli commerciali pesanti, medi e leggeri, Fpt Industrial si dedica ai settori agricolo, costruzioni e nautico, Iveco Bus e Heuliez sono attivi nel settore del trasporto di massa urbano, interurbano e turistico. Infine Astra produce grandi mezzi pesanti per cave e cantieri.

Già nel gennaio 2022 il gruppo ha visto scorporare le attività di Cnh Industrial, che gestisce i marchi Case IH e New Holland Agriculture per i mezzi agricoli e di movimento terra. Iveco Group ha chiuso il secondo trimestre con ricavi consolidati pari a 3,78 miliardi di euro rispetto a 3,9 miliardi dello stesso periodo 2024. Insieme, Iveco e il business dei veicoli commerciali di Tata Motors avranno ricavi combinati di circa 22 miliardi di euro suddivisi tra Europa (circa 50%), India (circa 35%) e Americhe (circa 15%). "Tata non chiuderà alcun impianto o sito produttivo di proprietà o utilizzato da Iveco Group e non ridurrà la forza lavoro e manterrà la sede principale a Torino". Questo il contenuto di una nota congiunta Tata-Iveco che incontra anche il giudizio del governo, che parla di "un'importante operazione industriale che apre nuove prospettive di crescita per il gruppo Iveco, storica realtà italiana, e per i suoi lavoratori". Inevitabilmente più cauta la posizione dei sindacati, che sottolineano genericamente come la vendita rappresenti una scelta che allontana un'importante realtà industriale italiana dal suo storico radicamento nazionale. Tutto questo ovviamente non considerando il vero senso strategico dell’operazione voluta da Tata Motors, che ha visto nell'acquisizione di Iveco Group l'opportunità per arginare la penetrazione sul mercato mondiale delle aziende cinesi che producono mezzi pesanti, accreditate di una capacità produttiva imponente, ma ancora non espressa nell'area del Sud Est asiatico e neppure in quella europea.

Iveco Defence Vehicles a LEONARDO

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È uno dei principali fornitori di veicoli per la difesa a livello mondiale. Nato nel 1937 con il marchio Lancia Veicoli Industriali a Bolzano per la produzione di autocarri militari, entrata a far parte di Iveco nel 1975. L'azienda conta oggi 2.000 dipendenti, suddivisi nei sei stabilimenti di Bolzano, Piacenza e Vittorio Veneto in Italia, ma anche Sete Lagoas in Brasile, Ulm in Germania e Petresti in Romania. Nel 2024 ha generato ricavi per 1,1 miliardi di euro. La partnership con Leonardo, attraverso la sua controllata Oto Melara è in realtà attiva dal 1985, con la nascita del consorzio Cio che avvia la produzione di veicoli blindati e corazzati. Iveco Defence Vehicles oggi collabora con le Forze armate dei principali alleati della Nato, con i Marines degli Stati Uniti e con l'Esercito brasiliano. Chi acquista è Leonardo, società con una quota di controllo pubblico italiano del 30,2% detenuta attraverso il ministero dell'Economia e delle Finanze. 

Dopo la joint venture con Rheinmetall, Leonardo si rafforza acquisendo il 100% di Iveco Defence e guardando ad un mercato europeo che si stima nel 2030 varrà 100 miliardi di euro. Solo in Italia sono previste commesse per 23 miliardi in 10 anni, destinate alla messa in servizio di 280 carri armati pesanti e più di mille cingolati leggeri Dall’eccellenza ingegneristica di Iveco Defence Vehicles è nato uno dei veicoli più iconici e rappresentativi dell’Esercito Italiano, il Light Multirole Vehicle, il mezzo blindato leggero meglio noto come Lince e prodotto in serie a partire dal 2003 e poi diffuso presso altri Paesi: oggi se ne possono contare più di 4.500 in servizio nel mondo. Dalla collaborazione con Oto Melara sono arrivati anche il blindato Centauro e la sua evoluzione Centauro II, equipaggiato con un cannone da 105/120 mm.

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