Inter ribaltata dopo Inzaghi: le 5 regole di Chivu, il "dittatore democratico"

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Formazione, sostituzioni, allenamenti, esordi e rotazioni: così il tecnico romeno ha deciso di cambiare dopo Inzaghi

Gregorio Spigno

Giornalista

12 ottobre - 13:01 - MILANO

Più che sul piano tattico, la silenziosa rivoluzione nerazzurra targata Cristian Chivu procede spedita sotto l’aspetto della... disciplina. Nuove regole, nuovi principi, addio ad abitudini che nelle ultime stagioni si erano profondamente - e anche implicitamente - radicate in modo molto forte all’interno del gruppo interista. Il disegno estivo di Chivu, non è un mistero, sul campo avrebbe idealmente previsto l’inserimento di due figure nuove, fresche, diverse: un attaccante capace di strappare (Lookman) e un centrocampista muscolare (Koné) in grado di garantire l’equilibrio che l’inserimento di una terza punta oltre la ThuLa avrebbe rischiato di minare. Il mercato, poi, ha portato profili diversi e il progetto-Chivu di cambiare modulo si è momentaneamente trasferito in soffitta. Così il tecnico nerazzurro ha spostato il focus del cambiamento: fedele al 3-5-2 di “inzaghiana” memoria pur con qualche piccola modifica in corso d’opera, regole nuove per tutto quello che ruota attorno alla singola partita.

formazione, cambi e rotazioni

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La novità principale ha coinvolto tutti, ma soprattutto sorpreso direttamente il nucleo squadra. Perché se fino a qualche mese fa la formazione nerazzurra si poteva ipotizzare a memoria - fra titolari fissi nelle partite più importanti e un turnover scientifico ma molto limitato contro avversarie più deboli -, oggi nemmeno Lautaro e compagni sanno se e quanto giocheranno nella sfida in programma. Certo, in settimana ad Appiano, nelle prove generali, qualche indicazione (anche determinante) viene fuori. Ma ufficialmente neppure i calciatori stessi conoscono la formazione titolare, fino a... 3 ore prima del via. Una novità di Chivu che ha il chiaro obiettivo di tenere tutti sul pezzo, tutti sulla corda, e ognuno consapevole che il proprio turno potrebbe davvero arrivare. Ma non è l’unico cambiamento che il nuovo allenatore nerazzurro ha introdotto, perché la vera scelta di rottura porta alle sostituzioni. Di recente era stato Dimarco a rivendicare di poter incidere più in 90’ che in 60’ ("Sto meglio se non esco sempre dopo un’ora..."), e Chivu va sempre verso quella direzione: non esistono cambi per abitudine, non necessariamente chi prende un’ammonizione è costretto ad uscire, le sostituzioni si sviluppano in base ai momenti delle partite. E poi c’è il tema delle rotazioni, anche per non perdere il polso dello spogliatoio. Di spazio, fra tutte le competizioni, ce n’è per ogni membro della rosa. Poco male se un’uscita anticipata comporta qualche muso lungo (Dumfries contro la Cremonese). Anzi, ben venga.

allenamenti a san siro

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La parola chiave è diventata “intensità”. Quella che Chivu pretende da tutti i calciatori nerazzurri in ogni allenamento, quella su cui il tecnico interista non transige e non ammette repliche. È la versione del sergente-Cristian, l’etimologia del “dittatore democratico” attraverso cui Chivu si auto-definisce. Eccola, la chiave delle prestazioni super dell’Inter anche solo prettamente sul piano atletico: la squadra corre, vola, a tratti domina. E ha archiviato i cali di concentrazione (mentali e fisici) che soprattutto al tramonto della scorsa stagione rischiavano ciclicamente di compromettere risultati in ghiaccio. È attraverso questa intensità che si cancellano finali da paura. Ma se da una parte esiste la versione del Chivu-sergente, dall’altra ce n’è un’altra ben più alla mano, alla portata, quasi un travestimento da padre. E porta al riguardo che il tecnico mantiene verso gli ultimi arrivati. L’obiettivo è quello di metterli subito nelle migliori condizioni, evitare critiche feroci e i mugugni di San Siro: ecco perché, a meno che non lo imponga un determinato momento di partita, la tendenza è quella di lanciarli lontani dal Meazza. Per una questione di fiducia, dimestichezza, impatto. Sono questi, i 5 comandamenti con cui Cristian Chivu sta plasmando la sua Inter. Chi ben comincia, è già a metà dell’opera...

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