Inghilterra e Scozia escludono le calciatrici transgender: è polemica

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Dopo la sentenza della Corte Suprema che restringe la definizione di donna al solo sesso di nascita, le federazioni di calcio si sono adeguate

1 maggio - 19:40 - MILANO

Una scelta destinata a far discutere: le calciatrici transgender saranno bandite dalle squadre femminili di Inghilterra e Scozia. Le due federazioni anglosassoni vieteranno alle donne transgender di giocare nelle squadre femminili. La decisione arriva due settimane dopo che la Corte Suprema del Regno Unito ha stabilito che la definizione di donna vada stabilita basandosi esclusivamente sul sesso biologico. 

pro e contro

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Finora la FA aveva consentito alle atlete transgender di giocare nel calcio femminile se avevano livelli ridotti di testosterone, ora hanno rivisto i loro criteri d'accesso dal 1 giugno. La sentenza è stata accolta con favore da alcuni gruppi femministi ma condannata dai gruppi per i diritti delle persone transgender, secondo cui potrebbe avere un impatto ampio e dannoso sulla vita quotidiana. La questione si è polarizzata nel Regno Unito e all'estero, in particolare negli Stati Uniti, dove il presidente Donald Trump ha firmato ordini esecutivi per vietare la partecipazione di atleti transgender negli sport e per utilizzare una rigida definizione di sesso, anziché di genere, ai fini del governo federale.

il comunicato

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"Comprendiamo che sarà difficile per le persone che vogliono semplicemente praticare il gioco che amano nel genere con cui si identificano, stiamo contattando le donne transgender registrate che attualmente giocano per spiegare i cambiamenti e come possono continuare a rimanere coinvolte nel gioco", ha comunicato la FA in una nota. Circa 20 donne transgender hanno giocato in varie categorie del calcio britannico in questa stagione: "la maggior parte delle persone chiaramente non si sente in grado di passare al calcio maschile per motivi di sicurezza e comodità". ha detto Natalie Washington, membro del gruppo Football v Transphobia. Fiona McAnena, del gruppo Sex Matters, ha accolto con favore la decisione della FA inglese, affermando che era attesa da tempo. "La FA ha avuto ampie prove dei danni a donne e ragazze causati dalla sua assurda politica di permettere agli uomini che si identificano come donne di giocare nelle squadre femminili"

La Gazzetta dello Sport

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