Influenza, basterà masticare una gomma per scoprirla

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Un team di ricercatori ha messo a punto una gomma che libera gusto di timo quando incontra il virus dell'influenza nella saliva

Eugenio Spagnuolo

12 ottobre - 12:13 - MILANO

Masticare una gomma e scoprire, dal sapore di timo che compare in bocca, di avere l'influenza. Suona strano, eppure è esattamente quello a cui sta lavorando un team dell'Università di Würzburg: un sensore molecolare che rileva il virus influenzale liberando timolo, la sostanza aromatica del timo, percepibile dalla lingua come un gusto erbaceo intenso. 

L'obiettivo è incorporarlo in gomme o pastiglie, per avere un test casalingo semplice e immediato. Perché il punto, con l'influenza, è che siamo contagiosi prima ancora di starnutire o avere la febbre. E qui si annida il problema: stare a casa quando si è malati è sacrosanto per non contagiare gli altri, peccato che la trasmissione avvenga anche nella fase presintomatica, quando ci sentiamo in perfetta forma e continuiamo ad andare al lavoro, in palestra, al ristorante. I test attuali, le PCR con tampone nasale, sono precisi ma lenti e costosi. Quelli rapidi domestici, simili a quelli usati per il Covid, funzionano solo a sintomi già comparsi, quando ormai abbiamo già contagiato mezza città. 

t come timolo

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Da qui l'idea di Lorenz Meinel e colleghi, che hanno pubblicato il loro lavoro su ACS Central Science: invece di macchinari complessi e tamponi, usare un rilevatore disponibile per chiunque, ovunque e in qualsiasi momento. Il sensore sfrutta la neuraminidasi, quella glicoproteina virale (la "N" di H1N1, per intenderci) che i virus influenzali usano per rompere certi legami nella cellula ospite e infettarla. I ricercatori hanno sintetizzato un substrato della neuraminidasi legandovi una molecola di timolo: se il virus è presente nella saliva, la neuraminidasi fa il suo lavoro, taglia il legame chimico e libera il timolo, che la lingua percepisce immediatamente. È un meccanismo inattaccabile nella sua semplicità: il virus stesso, con la sua attività enzimatica, rivela la propria presenza attraverso un sapore. 

30 minuti per la diagnosi

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Nei test di laboratorio condotti con saliva di persone diagnosticate con l'influenza, il sensore ha funzionato rilasciando il timolo in 30 minuti. Testato poi su cellule umane e di topo, non ne ha alterato il funzionamento, segno che potrebbe essere sicuro.

Meinel punta ad avviare trial clinici sull'uomo tra circa due anni, per verificare se il gusto venga percepito anche in fase presintomatica e post-sintomatica, e con quale affidabilità. "Questo sensore potrebbe essere uno strumento di rilevamento di prima linea, rapido e accessibile, per proteggere le persone in contesti ad alto rischio" spiega. Se tutto filerà liscio, l'influenza potrebbe diventare questione di gusto. E invece di correre in farmacia a comprare test, basterà masticare una gomma.

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