
L’influenza stagionale colpirà milioni di italiani tra fine novembre e Natale. Esperti e Regioni invitano a vaccinarsi il prima possibile
Daniele Particelli
11 ottobre - 17:10 - MILANO
La stagione influenzale è ufficialmente iniziata e quest'anno si ipotizza che il picco dell’influenza cadrà in occasione delle vacanze di Natale, quando ci si ritroverà al chiuso, spesso in grandi gruppi, e il passaggio delle famose goccioline respiratorie sarà favorito. A lanciare l'allarme è stato il virologo Fabrizio Pregliasco, secondo il quale si arriveranno a registrare almeno 15-16 milioni di casi in Italia nella stagione influenzale 2025–26, con un’onda lunga che potrebbe sfiorare i 20 milioni nello scenario peggiore.
I primi virus hanno già cominciato a circolare in autunno, con la fase più intensa attesa tra la fine di novembre e il mese di dicembre e il momento clou a Natale. A dircelo i dati che puntualmente ci arrivano dall'emisfero sud, a cominciare dall'Australia, dove per il terzo anno consecutivo si è registrata una stagione pesante sul fronte dei virus influenzali e respiratori.
Quest'anno, come anticipato nelle ultime settimane, ci troveremo a dover fare i conti coi ceppi influenzali A/H3N2 e B/Victoria, capaci di eludere parzialmente le difese immunitarie e quindi più contagiosi, riusciti nella sola Australia a causare un incremento del 50% delle ospedalizzazioni in due settimane. A rendere la situazione ancora più complessa sono anche il virus respiratorio sinciziale e il SARS-CoV-2, con quest'ultimo che ormai non segue più un vero ritmo stagionale ma tende a oscillare con ondate ogni 5–6 mesi.
Influenza 2025: il picco a Natale
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La combinazione di freddo, ambienti chiusi, convivialità e spostamenti crea le condizioni ideali per far correre i virus. Lo abbiamo già sperimentato negli ultimi anni e in questo 2025 l'arrivo dell'autunno un po' in anticipo lascia prevedere una salita costante delle infezioni verso le feste, quando l’incidenza potrebbe toccare il massimo.
I dati parlano chiaro e l'indicazioni degli esperti, con la campagna di vaccinazione già partita, resta quella di muoversi per ricevere tempestivamente il vaccino, così da dare il tempo al sistema immunitario di rispondere prima del picco. Le Regioni italiane hanno già iniziato ad aprire progressivamente le agende per la vaccinazione, dando priorità da subito a over 60, ai fragili per patologia, alle donne in gravidanza, agli operatori sanitari, ai caregiver e ai lavoratori dei servizi essenziali.
"Bisognerebbe vaccinarsi già da ora, massimo la prossima settimana, sia per l'influenza che per il Covid, e sarebbe opportuno che chi ha i sintomi si faccia il test, specialmente gli anziani e i più fragili", ha sottolineato Pregliasco, ospite di Un Giorno da Pecora su Rai Radio1.