"Il segreto di Musetti? Ha la velocità e la forza di Mbappé"

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Parla il preparatore atletico Fiorucci: "Nell'ultimo anno Lorenzo ha completato lo sviluppo fisico. Ci siamo concentrati sulla parte alta per migliorare il servizio"

Marco Iaria

Giornalista

13 maggio 2025 (modifica alle 11:12) - ROMA

Lorenzo Musetti è maturato. Nella testa e nel fisico. Lorenzo Musetti è diventato uomo. Ha messo su famiglia, ha completato lo sviluppo del suo corpo. E sul campo da tennis è arrivato il salto di qualità che l’ha fatto balzare nella top ten mondiale. I segreti del nuovo “Lollo” ce li racconta al Foro Italico Damiano Fiorucci, che affianca coach Simone Tartarini nella doppia veste di preparatore atletico e fisioterapista, in un team integrato dall’ex ct Corrado Barazzutti e da Roberto Petrignani della Fitp nelle settimane in cui i “titolari” non accompagnano l’atleta nei tornei del circuito. 

Fiorucci, da quanto tempo lavora con Musetti?

“Ormai da tre anni. Lorenzo dal punto di vista delle qualità fisiche ha una grossa fortuna: un fisico molto armonico che si presta bene alle esigenze del tennis moderno, in cui incide tanto la componente di prestanza e allenamento della parte atletica”.

Cos’è cambiato in lui negli ultimi tempi? 

“C’è stato uno sviluppo fisico totale. Nell’ultimo anno Lorenzo ha completato la sua crescita, dal corpo di un ragazzo ancora in fase di crescita a quello di un uomo, di un atleta che, con il lavoro, ha potuto raggiungere un alto livello in questo sport”.

È cambiata anche la preparazione? 

“Ormai parlare di preparazione atletica intesa come blocchi di lavoro di 4-5 settimane è fuorviante. Il calendario è fitto, anche la stagione invernale si è ridotta. Lo scorso anno, a dicembre, avevamo da programma 14 giorni di off season. Lorenzo ha avuto l’influenza, siamo riusciti a farne 8. L’allenamento fisico di un tennista di questo livello si diluisce nel corso dell’anno nei giorni in cui non ci sono le competizioni. Il lavoro è adattato a questo”. 

E in cosa consiste? 

“Non gli sottopongo volumi di carico importanti, non ha senso. Ho dovuto miscelare il lavoro con micro-dosaggi quotidiani. Lorenzo è uno a cui piace molto sentirsi forte fisicamente perché questo gli dà una tranquillità maggiore in campo. Negli ultimi tempi, su richiesta del coach, ho provato a incidere sulla velocità del servizio concentrando gli esercizi sulla parte superiore del corpo”. 

Lo abbiamo notato contro Nakashima. Lorenzo ha detto che è stata una delle sue migliori prestazioni al servizio.

“Riguardando le statistiche del match contro lo statunitense si è accorto di aver servito a 224 km orari, non era mai arrivato a questa velocità. Adesso la prima di servizio viaggia costantemente sui 215, era l’obiettivo che ci eravamo prefissati”. 

Che tipo di esercizi vengono svolti per migliorare quest’aspetto? 

“Adotto con lui un sistema combo. Cerco di abbinare il classico lavoro di sovraccarico, da palestra per intenderci, al lavoro di compensazione, per esempio con i lanci della palla medica, in cui andiamo a ricercare una velocità esplosiva molto alta”. 

E poi? 

“Si lavora anche sulla resistenza, sulla velocità di piedi. Cercare di renderlo rapido perché possa facilmente prendere campo sul lato del diritto e comandare il gioco. Per farlo devi avere una reattività del piede molto buona”. 

Nel “nuovo” Musetti abbiamo apprezzato pure una capacità di resistenza invidiabile negli scambi prolungati. 

“Sì, sta sfruttando appieno la sua ottima condizione fisica, che ora è abbinata a un approccio al singolo punto molto più consapevole”. 

In che cosa può migliorare ancora? 

“Pochi mesi fa abbiamo fatto una batteria di test con un’azienda di Reggio Emilia, la O2up, che lavora molto nel calcio. C’è ancora margine su alcuni parametri di forza esplosiva delle gambe: non che sia carente ma si può migliorare. Certo, bisogna trovare il tempo sufficiente per poter lavorare. Ma c’è un altro aspetto curioso emerso dagli esami”. 

Quale? 

“Quest’azienda collabora con il Real Madrid. Leggendo i test hanno fatto un paragone con Mbappé. Lorenzo ha valori simili a lui per forza esplosiva e velocità”. 

Dopo Roma come procederà la preparazione?

“Abbiamo previsto una settimana piena di lavoro prima del Roland Garros. In vista dello Slam parigino la preparazione cambia. Si gioca sulla terra e 3 su 5, match più lunghi e dispendiosi. Andremo a insistere sulla componente organica, sulla resistenza. Così Lorenzo sarà pronto ad affrontare partite di 4 ore”.

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