'Il Pil nel terzo trimestre resta stagnante, rischi sulle prospettive'

3 ore fa 1

"Le stime dei modelli di breve termine dell'Upb indicano per il terzo trimestre una congiuntura debole, pressoché stagnante, con un Pil sostanzialmente invariato rispetto al trimestre precedente". Lo afferma l'Ufficio parlamentare di bilancio nella Nota congiunturale di ottobre.

"Nello scorcio finale dell'anno la dinamica produttiva si dovrebbe gradualmente rafforzare. La previsione di crescita del Pil per l'intero 2025 si conferma nell'intorno dello 0,5%, come indicato dall'Upb in occasione della validazione dello scenario macroeconomico del Documento programmatico di finanza pubblica (Dpfp) 2025, ma le prospettive - avverte l'Authority dei conti pubblici - sono caratterizzate da rischi significativi, soprattutto a causa del frammentato contesto internazionale".

"L'inflazione italiana (Nic), stabile all'1,6% in settembre, si conferma inferiore a quella dell'area dell'euro, con un differenziale che di recente si è marginalmente ampliato, evidenzia l'Upb. Per quanto riguarda invece il mercato del lavoro, c'è "una tenuta dell'occupazione nei mesi primaverili, con una diminuzione dei lavoratori dipendenti compensata dall'aumento degli autonomi".

"La componente più anziana di lavoratori (50-64 anni) è cresciuta per l'effetto congiunto della transizione demografica e di requisiti di pensionamento più stringenti; si è invece accentuata - osserva l'Upb - la riduzione della quota di lavoratori più giovani, mentre si è ampliata la già consistente area degli inattivi. Nel terzo trimestre, secondo indicazioni preliminari, i livelli occupazionali sarebbero saliti appena, dello 0,1%".

L'Ufficio parlamentare di bilancio rileva inoltre che "la dinamica delle retribuzioni contrattuali orarie nel secondo trimestre si è attenuata, in particolare nel settore privato contro un'accelerazione di quelle del settore pubblico. Nel complesso, le retribuzioni hanno rallentato al 3,2 per cento su base annua e, ad oggi, i salari in termini reali restano ancora nettamente inferiori ai valori medi del 2020 (-8,8%)". Sono invece "stabili" inflazione e occupazione. 

"In un contesto internazionale che resta instabile, nel secondo trimestre 2025 gli scambi hanno rallentato bruscamente, dopo una prima parte dell'anno fortemente sostenuta dalle importazioni dagli Stati Uniti. Gli effetti dei dazi Usa non appaiono ancora tangibili sui prezzi ma l'inasprimento tariffario dispiegherà i suoi effetti nel tempo", prosegue l'Upb.

"Inoltre, combinati con l'apprezzamento dell'euro sul dollaro, già del 13% dall'inizio dell'anno, configurano una netta predita di competitività per gli esportatori europei. Le recenti informazioni indicano infatti un deciso rallentamento dell'export dell'area dell'euro dallo scorso aprile e in agosto si è registrata una netta flessione su base annuale dei flussi verso gli Stati Uniti e la Cina (rispettivamente del 22,2 e 11,3%). Dazio e cambio sfavorevole, sommati, possono portare un onere aggiuntivo di circa 30% per un importatore americano, rispetto al 2024".

"Il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha migliorato le attese per quest'anno, e ha invece limato quelle sulla crescita del Pil dell'area dell'euro per il 2026; le ipotesi che influenzano le previsioni sono molto incerte, quindi le stime potrebbero cambiare, anche rapidamente", avverte l'Upb, aggiungendo che "i prezzi delle materie prime energetiche si attestano su valori contenuti ma la volatilità dei prezzi si potrebbe acuire nei prossimi mesi. Le banche centrali (Bce e Fed) restano caute sul percorso di allentamento delle condizioni monetarie, i cui sviluppi dipenderanno soprattutto dall'evoluzione dell'inflazione. Quella dell'area dell'euro continua a convergere verso gli obiettivi della Banca centrale europea (2,0%), anche se è in crescita soprattutto in Germania e in Spagna. Per gli Stati Uniti le aspettative di inflazione restano più elevate di quelle europee, ma non sembrano essere state fortemente influenzate dalla guerra commerciale dell'Amministrazione Usa". 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Leggi l’intero articolo