Ha ribadito un concetto già espresso in questi giorni mister Luciano Spalletti. Lo ha fatto stasera dopo la mesta vittoria sulla Moldava: "Ho allenato male questa squadra ed è giusto che vada a casa. Ma non do le dimissioni". E ha aggiunto una considerazione che riprende il caso Acerbi che ha tenuto banco in questi giorni. "Spero che in futuro ci sia una regola che impedisca a chi rinuncia alla nazionale, di essere nuovamente convocato".
Al fischio finale, a passo lento, Spalletti ha raggiunto i suoi giocatori al centro del campo, strette di mano, qualche abbraccio e ritorno verso lo spogliatoio. E' stato l'ultimo ad uscire dal campo, qualche timido applauso per lui, niente fischi come all'inizio. Nella conferenza stampa del dopo partita, ha voluto al suo fianco anche Gigi Buffon che però non ha parlato. Non è rimasto contento del risultato, niente goleada, e della prestazioni. "Siamo logori - ha detto - e si vede alla fine di una stagione così intensa. Questa sera il pubblico ci ha fatto sentire grande calore, e nelle uniche volte stasera in cui l'abbiamo trascinato, ha partecipato. Sono amareggiato per il risultato. Non consegno certo a chi verrà al mio posto una grandissima nazionale. Non sono riuscito a tirare fuori il meglio da questi calciatori - ribadendo ciò che aveva detto in queste ore -. Auguro il meglio alla Federazione, non andrò a gufare, e auguro al nuovo allenatore di migliorare questo gruppo. E mi auguro anche che si dica a quelli rifiutano la Nazionale che non possono più tornare".
"Mi sarò anche comportato male con lui - dice di Acerbi ma senza nominarlo - ma poi c'è stato dialogo, l'ho chiamato, mi sono scusato con lui per le scelte che avevo fatto in prospettive futuro. Ora l'avevo richiamato perchè in campionato ha dimostrato il suo valore. Ci siamo chiariti". Tornando all'annuncio del suo esonero ha aggiunto: "L'ho comunicato ai calciatori cinque prima minuti prima di dirlo a voi giornalisti perchè avevo capito l'andazzo. Non voglio dare consigli per il futuro. Ce l'ho solo con me stesso perchè ho fatto male il mio lavoro. Lascio la Nazionale come l'ho presa. Situazione tale e quale ad oggi, con la paura di non qualificarsi, in quel caso, per gli Europei".
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