Dopo quarant’anni di silenzio discografico, il cantautore e noto autore televisivo torna con un album che è un atto politico in otto brani, tra pop, ironia e disagio. E in copertina una citazione della banana di Andy Warhol del '67, che diventa melanzana.
24 ottobre 2025 | 10.24
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C’è chi fa un comeback e chi fa detonare un’idea. Peppi Nocera, dopo quarant’anni di silenzio discografico e una quantità di programmi tv di successo firmati come autore, torna con “Materiale Sensibile”, un concept album ironico e politico che trasforma il pop in un atto di resistenza. Otto brani per ridere, pensare e forse offendere qualcuno: proprio come dovrebbe fare la musica quando è viva.
Prodotto da Lucio Fabbri e distribuito da INRI/Universal, "Materiale Sensibile" (in uscita il 24 ottobre su tutte le piattaforme digitali) è un sabotaggio sonoro contro un’Italia che confonde la libertà con la nostalgia e il pensiero con l’algoritmo.
La copertina mostra una melanzana gialla al posto della banana di Warhol: un cortocircuito pop, ironico e sensuale che riassume il tono dell’album. E’ sia una provocazione che una dichiarazione d’intenti: la leggerezza come arma, il desiderio come linguaggio politico.
Il disco alterna orchestrazioni classiche ed elettronica in un equilibrio tra eleganza e disturbo. Nocera non si limita a cantare: smonta, cita, gioca. Con la stessa mano con cui ha scritto per “Non è la Rai”, “X Factor” e “L’Isola dei Famosi”, costruisce un racconto musicale che è un manifesto di disobbedienza estetica.
L’album si apre con “Roma”, una cavalcata ironica e velenosa attraverso la città eterna, tra “bujaccari, coca, cinema e tivvù”. È un ritratto lucido e spietato di un luogo che vive di autoparodia, dove i salotti radical chic convivono con le microcar a Ponte Milvio e le nostalgie della Dolce Vita diventano solo un filtro Instagram.
Dentro ci sono poi altre esplosioni controllate: “Mi fanno male i capelli” cita Monica Vitti e Mao Zedong per raccontare una sinistra in crisi d’identità; “Ma parliamo di me” prende in giro l’egocentrismo da social; “Vola Colomba” parla d’amore tra uomini con la semplicità che la canzone italiana non ha mai osato. In “Superficiale”, il ritornello "che te l’appoggio e non fa male" diventa un jingle sulla resa collettiva al pressapochismo.
C’è sarcasmo, ma anche tenerezza. In “Amore Quantico”, la fisica incontra il sentimento e prova a spezzare l’alfa e l’omega dell’amore moderno. E quando arriva “Esaurimento Nervoso Permanente”, tra Carmelo Bene e Alda Merini, la follia diventa libertà.
"In un Paese che si specchia su TikTok e chiama libertà ciò che è solo nostalgia", dice Nocera, "sono andato in studio con l’intenzione di fare un disco libero, sensuale e politico".
"Materiale Sensibile" non è un ritorno, ma un atto di sabotaggio culturale. È un disco che diverte, punge e a volte commuove. E ci ricorda che siamo, tutti, materiale sensibile. (di Antonella Nesi)
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