Il bomber che si fece Imperatore. Ma ha trovato pace solo nella sua favela

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Era un centravanti fenomenale, stava per spaccare il mondo. È rimasto una promessa mancata, vinto dall'alcol, dai vizi e dalla saudade. Adriano e il suo passato: "Il più grande spreco del calcio: io"

Andrea Schianchi

Giornalista

9 maggio - 13:37 - MILANO

All'incirca un anno fa, l'Imperatore si è seduto al tavolo della cucina, ha preso una penna, ha chinato leggermente la testa sul foglio e ha provato a buttare giù le sue memorie. Che sono le memorie di un talento sprecato, di un maledetto del calcio che ha vissuto il tempo della gloria e poi, dato che in quel mondo di soldi, lustrini e paillettes non ci si trovava granché bene, ha deciso di tornare da dove era arrivato: Vila Cruzeiro, la favela più grande di Rio de Janeiro, un posto da cui la maggior parte della gente vorrebbe scappare e lui, invece, ne ha fatto il luogo della vita. 

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