Il 21% degli italiani si ritiene
molto ottimista nei confronti degli sviluppi dell'intelligenza
artificiale, un dato in salita rispetto al 16% del 2024. Il 77%
dichiara di usare strumenti e applicativi (era il 69% l'anno
scorso) ma solo il 7% ammette di avere una conoscenza
approfondita della materia, percentuale immutata rispetto ad un
anno fa. Sono alcuni dati che emergono dal quinto rapporto Ital
Communications-Iisfa (l'Associazione Italiana Digital Forensics)
'L'Intelligenza Artificiale in Italia. Come sta cambiando la
nostra società', realizzato dall'Istituto Piepoli e presentato
al Senato.
Secondo l'indagine, "gli italiani tendono a vedere questa
nuova tecnologia non solo come un processo inarrestabile ma
anche come un valido supporto a molteplici aspetti della vita
quotidiana e lavorativa". Ma ci sono interrogativi legati
all'uso dell'IA soprattutto in relazione alla sicurezza
informatica e alla disinformazione. Ad esempio, il 67% degli
intervistati per il rapporto ritiene che la propria sicurezza
informatica possa essere minacciata dagli usi legati all'IA:
quasi uno su quattro si dichiara molto preoccupato. Solo il 10%
pensa di essere in grado di individuare questi rischi e le
relative minacce, il 41%, al contrario, non è per niente sicuro.
Infine, quasi tutti gli intervistati (il 96%) vede qualche
tipo di criticità nelle fonti di informazione odierne. "La
circolazione delle fake news, l'affollamento delle notizie, le
iperboli mediatiche, la difficile individuazione delle fonti, lo
scarso approfondimento, l'enfasi sulle notizie negative, le
scarse regole sui social media portano a una certa confusione e
alla percezione di perdita di qualità, di controllo e di fiducia
nei mezzi di comunicazione", rileva il rapporto Ital
Communications-Iisfa.
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