Atlas di OpenAI e Comet di
Perplexity, due dei nuovi browser di navigazione web basati su
intelligenza artificiale, possono aggirare i paywall degli
editori, recuperando il testo integrale di contenuti riservati
agli abbonati. Lo afferma una recente ricerca di Columbia
Journalism Review. Questo accade perché i programmi, che
agiscono in autonomia per rispondere alle domande degli utenti,
riescono a leggere i contenuti dietro pagamento che durante la
normale navigazione sono nascosti da banner in primo piano. È
possibile eliminare tali avvisi solo sottoscrivendo un
abbonamento o acquistando un singolo articolo.
"I browser basati sull'intelligenza artificiale presentano nuovi
problemi per le testate giornalistiche", scrivono i ricercatori,
"poiché questi sistemi stanno rendendo ancora più difficile per
gli editori conoscere e controllare come vengono utilizzati i
loro articoli". In modo particolare, quando il testo viene
caricato sulla pagina ma è nascosto dietro un pop-up che chiede
di abbonarsi o accedere, "gli agenti di intelligenza artificiale
come Atlas e Comet possono comunque leggerlo" prosegue Columbia
Journalism Review. Stando ai test effettuati, Atlas di OpenAI
sembra evitare di recuperare testi a pagamento dai siti i cui
editori hanno fatto causa alla startup.
"I programmi di navigazione con l'Ia sono ancora una novità e
non sappiamo se sostituiranno le attuali modalità di ricerca
web", conclude il report. "Ma a prescindere dal fatto che questi
strumenti raggiungano o meno un'ampia diffusione, una cosa è
chiara: le difese tradizionali come i paywall e i crawler
blocker non sono più sufficienti a impedire ai sistemi di
accedere e riutilizzare articoli senza consenso".
Nelle ultime ore, proprio Perplexity ha stipulato un accordo di
licenza con Getty Images per l'utilizzo della sua vasta libreria
di immagini.
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12 ore fa
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