Il pilota inglese della Ferrari: "Siamo sulla strada giusta, lo so. Il crashgate? Non so nulla"
Jacopo Moretti
6 novembre 2025 (modifica alle 20:46) - MILANO
Entrando nel box Ferrari si è quasi scontrato con il suo team principal Vasseur. Cenno di intesa tra i due e via a stringere la mano a tutta la squadra, come a dire: “sappiamo cosa fare”. Certo, Lewis Hamilton ha lasciato Città del Messico con più di qualche rimpianto (l’ottavo posto in gara non ha reso giustizia a uno dei migliori weekend dell’inglese) eppure la convinzione che la Ferrari sia in ripresa c’è. Lo ha dimostrato il doppio podio di Leclerc tra Austin e Messico e ora tocca a Lewis: “Stiamo facendo progressi, non vedo l’ora”.
fondamenta
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Questo fine settimana si corre nel “suo” Brasile, che dal 2022 l’ha accolto come cittadino onorario: “La gente qui è incredibile, ogni anno ricevo un’accoglienza fantastica”. In attesa di domenica, pensare a un sette volte campione del mondo a secco di champagne per tutta la stagione fa strano, anche se Hamilton prende il record negativo (è il primo pilota nella storia della rossa a non andare a podio dopo 20 GP) con filosofia: “È stato un anno duro, ma se devo essere sincero, me lo aspettavo. Sto entrando a far parte di una nuova squadra e anche di una nuova cultura, sono ben consapevole che i progressi richiedono tempo”. “Roma non è stata costruita in un giorno”, si ostina a ripetere quasi come un mantra, precisando che “questo 2025 è stato un anno dedicato alla costruzione delle fondamenta e forse è stato ancor più difficile rispetto al passato, ma sento che finalmente stiamo facendo progressi”.
"il costruttori per la squadra"
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Mercoledì sera Hamilton ha condiviso con il compagno Leclerc un tavolo in un ristorante (con piatti rigorosamente vegani) di San Paolo. Chissà che i due non abbiano avuto modo di discutere sulla partenza di città del Messico, quando sono quasi arrivati al contatto in partenza: “Non siamo in lotta per il campionato, per cui il nostro compito è quello di provare ad ottenere i migliori risultati e vincere – ha spiegato l’inglese – dobbiamo fare il meglio per il campionato Costruttori, per il resto, la posizione nel Mondiale Piloti non interessa a nessuno se non sei in lotta per il titolo. A me non cambia essere quinto o sesto, voglio il secondo posto nel Costruttori, lo voglio per la squadra”.
“FIA? NON C’È CHIAREZZA”
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Sicuramente a Città del Messico le cose non sono andate come l’inglese sperava, specie dopo il terzo posto conquistato nelle qualifiche. Colpa (anche) della severa penalità comminata al ferrarista dagli steward per aver tagliato una chicane: “Non c’è alcuna chiarezza – ha commentato – e penso che questo faccia parte di un problema più ampio che coinvolge trasparenza e responsabilità, come anche la segretezza di come vengono prese le decisioni dietro le quinte”. E sulla direzione gara: “Non so se sono consapevoli del peso delle loro scelte. Sicuramente influenzano carriere e possono persino decidere i risultati di un mondiale, come avete visto in passato”. Insomma, quanto successo nel 2021 non si dimentica facilmente.
“CRASHGATE? NON SO NULLA”
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Il nome dell’inglese è poi stato inevitabilmente coinvolto anche nella causa intentata da Felipe Massa per il noto “crashgate” del 2008. “Non ho nessuna opinione a riguardo. Non leggo nulla e non so nulla, semplicemente perché questa questione non ha nulla a che vedere con me. Qualsiasi siano le ragioni di Felipe, non ho dubbi che ne sia convinto, ed è giusto che sia così. Per quanto riguarda me, io penso solo a concentrarmi sul mio lavoro”. E allora Lewis non può che guardare avanti, con il 2026 che deve essere l’occasione per riscattare una prima stagione lontana dalle aspettative. “Sento che i progressi che stiamo facendo mi stanno portando nella posizione che vorrei, e questo è molto importante. Il prossimo anno sarò coinvolto nello sviluppo della monoposto, per cui non posso che sperare in una stagione positiva”.



