Giuliano Peparini porta l''Iliade' in carcere a Siracusa

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Domani il debutto al Teatro Greco di Siracusa, per la 60esima Stagione delle Rappresentazioni Classiche. Il regista e coreografo: "Come oggi gli eroi dell'Iliade tra crisi sociali, politiche e individuali"

Sarà ambientata in un carcere di massima sicurezza l''Iliade' riletta e rivisitata dal regista e coreografo Giuliano Peparini che debutta domani al Teatro Greco di Siracusa e chiude la 60a Stagione di rappresentazioni classiche prodotta dall’Istituto Nazionale del Dramma Antico (Inda). Lo spettacolo racconta, attraverso il teatro, la danza, il circo, la musica, la poesia, i grandi personaggi del poema omerico, nei versi tradotti da Francesco Morosi, con le musiche di Beppe Vessicchio.

"Spazio chiuso e conflitto costante. Una prigione è un luogo chiuso dove gruppi rivali (i greci e i troiani, oppure le gang carcerarie) si fronteggiano in un conflitto continuo, senza una via di fuga immediata - spiega Giuliano Peparini - Codici d’onore e vendetta. Nell’Iliade, la guerra è guidata da concetti di onore, vendetta e rispetto tra guerrieri. In carcere regole non scritte e codici d’onore determinano rapporti di potere, rispetto e ritorsioni, proprio come accade tra Achille, Agamennone, Ettore e gli altri personaggi epici. Leadership e gerarchie rigide, insomma".

"Nei campi greco e troiano ci sono i capi (Agamennone, Priamo, Achille, Ettore) che comandano e fanno rispettare le proprie regole - prosegue Peparini - All’interno del carcere, tra i detenuti, vi sono leader che dettano legge all’interno delle loro fazioni. Furia e distruzione. La rabbia di Achille, che guida gran parte della narrazione, potrebbe essere paragonata ad esplosioni di violenza in carcere, dove il desiderio di vendetta o la perdita di un compagno porta a scontri sanguinosi. Unica via di uscita, la morte o il compromesso. Nell’Iliade, la guerra finisce solo con la distruzione di Troia, e molti personaggi muoiono - ricorda Peparini - In carcere, per molti l’unica via d’uscita è scontare la pena fino in fondo o, in alcuni casi, soccombere alla violenza interna".

"La storia degli eroi dell’Iliade – sottolinea ancora Peparini – continua a risuonare nel XXI secolo perché si basa su un racconto che mette in scena crisi sociali, politiche ed individuali. In particolare, attraverso la collera di Achille, che rimette in discussione l’ordine stabilito. Appare, purtroppo, evidente che, tra l’epoca di Omero e la nostra, le dinamiche umane non siamo molto cambiate".

L’'Iliade', una coproduzione con il Parco archeologico di Siracusa, Eloro, Villa del Tellaro e Akrai, resterà in scena fino al 6 luglio per tre serate, e vedrà fra i protagonisti uno dei più noti attori italiani, Vinicio Marchioni, al suo debutto al Teatro Greco di Siracusa nel ruolo dell’Aedo. Achille sarà interpretato da Giuseppe Sartori, Gianluca Merolli sarà Ettore, Giulia Fiume Teti, Danilo Nigrelli il re Priamo, Jacopo Sarotti l’ombra di Patroclo, e Elena Polic Greco la voce di Era. Nel cast anche un gruppo di performers e gli allievi della Peparini Academy e dell’Accademia d’Arte del Dramma Antico. Si tratta della terza regia di Giuliano Peparini a Siracusa, dopo 'Ulisse', l’ultima 'Odissea' e 'Horai. Le 4 stagioni'.

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