Quinta tappa a Gavi: successo dell'irlandese Adam Rafferty, che gareggia per il team Hagens Bermans Jayco diretto da Axel Merckx. Turconi secondo a 8". La nuova maglia rosa è il britannico Tuckwell. Domenica gran finale a Pinerolo
Sembrava che il destino avesse segnato questo giorno, giovedì, quinta tappa del Giro Next Gen da Fiorenzuola d'Arda a Gavi, 153 km. Si passa nelle terre di Fausto Coppi, c'è anche lo strappo a Castellania Coppi, il paese natale del Campionissimo, a 28 km dalla conclusione. E a 3 km dall'arrivo di Gavi, in leggera salita, colpo di mano di Adam Rafferty, irlandese di 19 anni, che corre per la Hagens Bermans Jayco, la formazione diretta da Axel Merckx, il figlio di Eddy: il Cannibale ha festeggiato lunedì 80 anni. La Hagens Bermans, squadra sviluppo della formazione australiana Jayco-AlUla, è considerato il miglior team per la crescita dei giovani: da qui sono uscite decine di talenti, a cominciare da Joao Almeida, attuale leader del Giro di Svizzera professionisti. Oggi questa squadra ha festeggiato la vittoria numero 200: al Giro Next Gen si era imposta l'ultima volta due anni fa con lo svizzero Jan Christen (che ora corre nella Uae Emirates di Pogacar) a Pian del Cansiglio.
classifica
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Rafferty ha anticipato di 8" Filippo Turconi (VF Group - Bardiani CSF - Faizanè) e lo sloveno Jakob Omrzel (Bahrain Victorious Development Team), che facevano parte del gruppettino dei 10 fuggitivi. Cambia anche la maglia rosa: il britannico Luke Tuckwell (Red Bull-Bora Development) entra nella fuga, arriva a 13" da Rafferty e strappa la maglia di leader al belga Widar, che chiude a 2'03" come gli altri favoriti per la vittoria finale: il nostro Lorenzo Finn, il danese Withen Philipsen e il norvegese Jorgen Nordhagen. Adesso in classifica Tuckwell precede Omrzel (Slo) di 26", Turconi a 36"; quarto Widar a 1'23" e quinto Finn a 1'30", ottavo Withen Philipsen a 1'56", nono Nordhagen a 1'57".

programma
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Venerdì sesta tappa, Ovada-Acqui Terme, 160 km, per attaccanti; sabato settima tappa, la più dura e quella decisiva, Bra-Prato Nevoso, 163 km e arrivo in salita dopo un'ascesa di 11 km al 7,3%; domenica ottava e ultima tappa, Pinerolo-Pinerolo, 126 km, per attaccanti.
dichiarazioni
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Emozionato il vincitore di tappa Adam Rafferty: "Seth Dunwoody (che si era imposto mercoledì a Salsomaggiore Terme nella quarta tappa, ndr) è uno dei miei migliori amici. Ero distrutto perché Ben Wiggins, un mio compagno di squadra, era nella fuga e ha forato. Ma la vittoria di Seth ieri mi ha davvero ispirato per oggi. Inizialmente volevo andare all'attacco, ma quando ho visto quanto era caotica la situazione, ho deciso di restare paziente. Poi la Red Bull ha iniziato a forzare fortissimo sulla salita di 13 km. Ho fatto la mossa giusta, ma è stata una delle giornate più dure della mia vita. A 5 o 6 km dall’arrivo ho visto che il gruppetto di attaccanti rallentava e ho capito che quella era la mia occasione. Penso che oggi sia il giorno più felice della mia vita. È la mia prima vittoria internazionale, e anche la 200ª vittoria per il team di Axel Merckx. Hanno sempre creduto in me e ottenere questo successo è qualcosa di davvero speciale". La nuova maglia rosa Luke Tuckwell spiega: "Avevamo un piano. Sapevamo che, con me e Lorenzo (Finn, ndr) ben piazzati in classifica generale, dovevamo sfruttare la situazione a nostro favore. Stamattina siamo partiti con l’idea di mettere in difficoltà la Lotto di Widar e gli altri uomini di classifica sulla salita a metà tappa.Io sono andato a tutta, volevamo davvero conquistare la maglia rosa. Essere lì davanti, a lottare per la maglia, mi ha motivato tantissimo. Ho dovuto resistere fino all’ultimo chilometro, quando ho capito che ce l’avevo fatta: ho la maglia rosa! L’ho vista per anni in televisione, non riesco a credere di essere qui seduto con questa maglia addosso. Ora comincia la vera corsa. Mancano tre tappe e daremo tutto per difendere il primato. Sono super motivato a ottenere il miglior risultato possibile da questa corsa".