Il nuovo tecnico si è presentato alla squadra: con lui il suo staff fidato. L'apertura c'è stata anche con Mario per cancellare in fretta i vecchi dissapori
Giornalista
21 novembre - 07:51 - GENOVA
Parola d’ordine: equilibrio. Patrick Vieira , dalle undici di ieri ufficialmente nuovo tecnico del Genoa (contratto sino al 30 giugno 2026), ha scelto un approccio soft nella nuova realtà rossoblù, entrando a Pegli in punta di piedi e dedicandosi a un primo colloquio esplorativo con la squadra, propedeutico alla seduta pomeridiana in campo. Nessuno stravolgimento tattico, il Cagliari è troppo vicino e il ribaltone va ancora metabolizzato dalla squadra per trasmettere al gruppo i nuovi concetti tattici, che partiranno probabilmente dal 4-2-3-1 quasi sempre utilizzato dal tecnico francese. Un passo alla volta, però, anche per cancellare in fretta i vecchi dissapori nizzardi con Balotelli, nei confronti del quale c’è stata subito un’apertura di credito, oltre a un colloquio durante l’allenamento. La stessa, peraltro, concessa al resto della squadra. Ma su Supermario e sul suo rapporto con il nuovo allenatore rossoblù dicono molto le parole del presidente Zangrillo: "Sono due persone intelligenti, si abbracceranno davanti a me". Il passato si cancella così.
il retroscena
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Ma perché la scelta del Genoa è caduta su Vieira? Il casting del club era stato avviato in realtà da tempo, in vista di un possibile avvicendamento tecnico. E dopo vari contatti con potenziali sostituti di Gilardino, il ds Ottolini e Johannes Spors hanno scelto Vieira e solo in un secondo tempo l’a.d. Blazquez ha fatto i passi necessari per portare a termine l’operazione: il francese è un profondo conoscitore del calcio internazionale, ha allenato in Mls, in Premier, in Ligue 1, ha studiato il calcio italiano in modo approfondito e ha quelle doti richieste in questo momento al Genoa: non è dogmatico, ha duttilità mentale e tattica, è un profilo di spessore ed è un uomo capace di comprendere le situazioni e di comportarsi di conseguenze. Un gestore di uomini giudicato ideale.
lo staff
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Ieri l’ormai ex Gilardino ha rivolto via social un lungo pensiero affettuoso all’ambiente genoano ("vorrei ringraziare chi ha creduto in me, come allenatore e, prima di tutto, come uomo. Grazie a tutto il popolo genoano per avermi fatto sentire parte di qualcosa di unico e straordinario"), più o meno nello stesso momento in cui Vieira, atterrato al Colombo di buon’ora con un volo privato da Strasburgo, iniziava la sua avventura italiana. In serata il neo allenatore rossoblù e lo staff sono andati con la dirigenza del club, ma prima Vieira si è insediato nei suoi uffici del "Signorini" insieme ai due uomini del nuovo staff: Kristian Wilson, 43 anni, il suo vice già allo Strasburgo e prima ancora performance manager al New York FC durante la gestione dello stesso Vieira. Con loro c’è anche lo spagnolo Aitor Unzué, il tattico e l’analista dello staff, un passato in panchina al fianco di Luis Enrique e figlio di Juan Carlos, storico portiere di Osasuna, Barcellona e Siviglia, nonché nipote di Eusebio, famoso team manager della Movistar nel ciclismo pro. Per il resto, Vieira ha confermato gli altri membri dello staff come segno della continuità.
l'ambiente
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Una sfida nella sfida, per Vieira, sarà quella di far ritrovare il sorriso anche alla piazza genoana, dove la notizia del cambio tecnico è stata accolta con stupore e un po’ di scetticismo. Ma, adesso, è pronta comunque a fare la sua parte.