Gattuso si prende l'Italia, 'a 100 all'ora per il Mondiale'

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Poche emozioni, tante responsabilità e una convinzione: "L'Italia ha la squadra per andare al mondiale".

Parola di Gennaro Gattuso, nuovo ct della nazionale che si è presentato oggi a Roma al fianco del presidente federale, Gabriele Gravina, e del capo delegazione, Gianluigi Buffon.

Dunque un campione del mondo del 2006 per guidare l'Italia e tornare lì dove gli azzurri ormai mancano da due edizioni. "Bisogna andare a cento all'ora in allenamento, su questo non transigo. Poi fuori dal campo non faccio il poliziotto", dice nel giorno in cui si prende l'Italia e chiede di non essere visto solo come "Ringhio".

"Le mie squadre giocano bene", la sua difesa. "Sarà il ct dei risultati", esordisce allora Gravina che individua in Gattuso "l'uomo che serve alla nazionale". "Abbiamo scelto un allenatore che non ha paura di assumersi delle responsabilità, che sa cosa significa indossare la maglia azzurra - prosegue il presidente federale -. Sappiamo che il suo compito sarà difficile, ma anche affascinante: riportare identità e risultati". Parla poi di "decisione condivisa" e nella quale ha avuto un peso specifico importante anche Buffon. "E se non sarà la scelta giusta, faremo un passo indietro", le parole dell'ex portiere bianconero e compagno di squadra in azzurro di Gattuso.

La scena, poi, è tutta per Gennaro. "E' un sogno che si avversa, ma il mio sarà anche un compito difficile", dice il neo commissario tecnico. E ne è ben consapevole perché oggi la corsa alla qualificazione per il mondiale del 2026 è in salita.

Per questo lo ripete quasi fino alla noia. "Dobbiamo tornare a essere una famiglia - spiega -. Ci servono entusiasmo, unità e quello spirito di gruppo che ha sempre contraddistinto l'Italia". Ecco allora che non vuol sentir parlare di 'speranza' quando si parla di qualificazione mondiale.

"Andarci, per me, è una convinzione - ribadisce ancora -. Abbiamo la squadra per farlo". Via gli alibi, dunque, uno in particolare: smetterla con il leitmotiv 'non ci sono talenti'. L'obiettivo è chiaro: creare senso d'appartenenza. "Ma ci serve anche ritrovare entusiasmo - aggiunge - e non pensare negativo. Ho ben chiaro quello che dobbiamo fare, ora dovrò entrare nella testa dei giocatori ". E agli scettici come il presidente del Senato, Ignazio La Russa, risponde: "Mi auguro di farlo ricredere".

Così la roadmap di Gattuso e del suo staff (nel quale è presente anche Leonardo Bonucci) è già delineata, ma nessun trucco o artifizio per risollevare la nazionale. "Dice bene Mourinho, non faccio le magie, posso solo promettere impegno", le sue parole prima di rispedire al mittente l'etichetta di allenatore "tutto cuore e grinta". "Ho sentito tante cose su di me in questi anni - spiega -. E spesso è difficile separare il me giocatore dall'allenatore, ma io le mie squadre le ho sempre fatte giocare bene. Ad esempio uno con me, che faceva casino, non lo metterei in campo, perché vedo il calcio in modo differente".

All'esordio, però, manca ancora tempo, perché ci sarà solamente a settembre nel doppio impegno contro Estonia e Israele. Due gare nelle quali l'imperativo sarà uno solamente: vincere. La classifica, infatti, dopo il 3-0 subito contro la Norvegia complica i piani qualificazione con l'ombra di un'esclusione mondiale che sarebbe la terza consecutiva. "Non essere andati alle ultime edizioni è un peso, è ovvio. Lo è per me, per i giocatori, per tutti - dice ancora il ct -. La maglia della nazionale pesa, ma la parola paura non deve esistere".

Più facile a parole che nei fatti, ma per trasformare l'obiettivo mondiale in realtà ha già iniziato a lavorare. "Spero di fare quello che ha fatto Lippi con noi nel 2006 - l'augurio del ct -. Non tanto nella vittoria finale, ma nel creare quell'alchimia che c'era". Da lì partirà Ringhio, poi tecnica e moduli verranno dopo.

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