Gattuso: "Ora battiamo Israele per preparare al meglio i playoff. Pio? La capoccia non la perde..."

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Dopo la vittoria in Estonia, il ct azzurro guarda già oltre: "Abbiamo la missione di crescere partita dopo partita in autostima e nei meccanismi di gioco"

"Martedì ci giochiamo tanto perché vincendo potremo mettere Israele fuori dai giochi e preparare bene il playoff che dovremo fare". Dopo il successo per 3-1 in Estonia, che dà all'Italia il match ball per ipotecare (almeno) la  partecipazione agli spareggi Mondiali, Rino Gattuso guarda già oltre. "Bisognare recuperare bene perché la storia dice alla seconda partita facciamo fatica. Ringrazio i ragazzi per l'impegno e la voglia, stiamo proseguendo sulla strada di quello che vedo durante la settimana - prosegue l'allenatore azzurro a caldo alla Rai -. L'importante è creare, poi ci sta che si possano sbagliare gol o rigori".

estonia-italia, parla gattuso

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Il ct, poi, si concentra sui prossimi obiettivi. "Abbiamo la missione di crescere partita dopo partita, stare bene insieme, lavorare e migliorare nella convinzione - aggiunge -. L'importante è avere questo spirito: si può sbagliare qualcosina, ma sono molto contento: dobbiamo solo migliorare in autostima e nei nostri meccanismi". La chiusura è dedicata a Kean, vittima di una brutta distorsione alla caviglia. "Vediamo, dispiace per l'infortunio: speriamo non sia niente di grave perché abbiamo bisogno di tutti - spiega Gattuso -. Pio Esposito, però, nonostante fosse solo alla seconda partita in azzurro è entrato davvero bene". E proprio sul centravanti dell'Inter, poi il ct è ancora più netto: "Si merita tutto, quando vedi un ragazzo di quest'età, con poca esperienza, che va su ogni pallone come se fosse quello della vita... È incredibile, quando viene a legare il gioco sbaglia pochissimo, dà quantità: è un ragazzo che si fa volere per bene e che sono sicuro la capoccia non la perde - conclude a Sky -. . Deve continuare, deve migliorare: l'educazione, la disciplina e il rispetto ce l'ha. Ora sta a noi e sta a lui".

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