Garante, 'pericoli dall'IA, alleanza per tutela minori'

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La difesa dei principi dello Stato democratico arginando il potere delle piattaforme che tende a diventare illimitato, i rischi legati allo sviluppo dell'intelligenza artificiale che possono colpire soprattutto i minori, l'avanzare degli attacchi informatici alle istituzioni e alle persone, soprattutto donne e minoranze prese di mira dal fenomeno del deepfake. Sono le emergenze citate dal presidente dell'Autorità Garante per la Privacy, Pasquale Stanzione, nel corso della Relazione annuale al Parlamento, che si è tenuta nella Sala della Regina di Palazzo Montecitorio. Il principale antidoto contro i pericoli dell'era digitale - ha sottolineato - è la crescita di una cultura della privacy a tutti i livelli della società.

Lo sviluppo dell'intelligenza artificiale porta con sé tanti vantaggi, ad esempio in ambito sanitario, ma dal suo utilizzo possono nascere "pericoli intollerabili" soprattutto per i minori che, come nativi digitali, "intessono con le neotecnologie un rapporto quasi osmotico, con indubbi benefici ma anche rischi notevoli". "Ciò su cui è necessario il massimo rigore - ha ammonito il Garante - è il rispetto degli obblighi di age verification e, soprattutto, una comune alleanza delle istituzioni e delle comunità educanti per la promozione della consapevolezza digitale dei minori".

È una delle urgenze, perché in due soli anni sono cresciuti del 380% i casi di uso d'IA per creare materiale pedopornografico, con un'esposizione di adolescenti cresciuta del 35% per i ragazzi e del 67% per le ragazze nello stesso arco temporale. Anche l'IA generativa incide profondamente nelle vite degli adolescenti e per questo è "sempre più necessaria una pedagogia digitale".

 Insomma, questa società profondamente digitalizzata impone scelte urgenti e coraggiose. Un argine decisivo "all'altrimenti illimitato potere privato delle piattaforme" è la regolamentazione che è "parte essenziale della strategia europea di governo del digitale". Il Regolamento sul targeting politico - ha ricordato Stanzione - assegna alle Autorità "un ruolo rilevante nell'impedire che la profilazione e la selezione dei contenuti alteri le dinamiche democratiche". "Alle piattaforme si rischia - ha aggiunto - altrimenti di delegare la definizione delle libertà e l'esercizio della democrazia, ridisegnando una verticale del potere".

Pericoli sempre crescenti arrivano dagli attacchi informatici, che in Italia continuano ad aumentare, mettendo la cybersicurezza tra i temi centrali da affrontare. "Le notizie sui presunti dossieraggi - ha sottolineato Stanzione ricordando il caso Paragon - hanno restituito, con plastica evidenza, il valore della privacy che troppo spesso si sottovaluta e che, tuttavia, non può essere apprezzato solo nel momento della patologia. Serve agire e proteggersi prima".

Nella relazione il Garante ha sottolineato che il 2024 è stato l'anno della ricerca di soluzioni in grado di conciliare lo sviluppo dell'intelligenza artificiale con i diritti della persona, come successo nel corso del G7 a presidenza italiana.

Tra i principali provvedimenti, l'Autorità ha concluso l'istruttoria nei confronti di ChatGPT e ha ordinato a OpenAI, la società che gestisce il chatbot, la realizzazione di una campagna informativa e il pagamento di una sanzione di 15 milioni di euro. Accanto a questo tipo di attività più innovative, sono state portate avanti azioni più consolidate come il contrasto al telemarketing aggressivo, con l'erogazione di pesanti sanzioni, la tutela dei soggetti più vulnerabili e la protezione dei dati sanitari. 

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