Fotografia, moda e colori: il mondo di Matilde Lorenzi. "In montagna bisogna lasciarsi andare"

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La 20enne vittima di una brutta caduta in allenamento è vicina al grande salto: "Mi dicono che ho talento, ma poi va coltivato con tanto lavoro"

Giorgio Burreddu

28 ottobre - 17:04 - MILANO

La prima volta che le chiesero cosa rappresentasse la velocità, Matilde Lorenzi aveva appena tredici anni. Portava la coda, e quell’aria di bambina camuffava il coraggio e la voglia di guardare lontano. "Il rapporto con la velocità non è ancora molto solido. Io ho ancora paura di andare più veloce del solito". Le fecero un’intervista a Rai Gulp, perché Matilde era già una promessa e valeva la pena saperne di più sui sogni, le ambizioni, il talento. E il talento, diceva, "ce l’hai quando nasci, poi si può coltivare, migliorare. Penso di avere talento, me l’hanno detto fin da piccola. Il talento si coltiva provandoci in continuazione. Credendoci sempre". È cresciuta al Sestriere, compirà 20 anni il prossimo 15 novembre. Nella vita di Matilde lo sci c’è stato sempre. Ha raccontato che la prima volta che provò andava all’asilo. I buoni maestri si riconoscono sempre e Matilde riconobbe il suo: "Nella categoria cuccioli ne avevo uno molto bravo. Ma una passione si vede dalla voglia che uno mette". 

la strada giusta

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Quattro anni fa debuttò nelle gare junior. Matilde si è sempre dedicata principalmente alla Coppa Europa, secondo livello delle competizioni dello sci alpino. La prima gara si chiuse con un 57° posto. Ma dentro aveva percepito qualcosa, sentiva che quella era la sua strada. Infatti i progressi si sono visti subito, al punto che Matilde non ha mai smesso di pensare in grande. Il miglior risultato è arrivato in Coppa Europa del dicembre 2023 nel supergigante di St. Moritz. E poi il sesto posto in discesa e l’ottavo in supergigante nei Mondiali juniores che si erano tenuti nella località francese di Chatel. Con il tempo, ha raccontato, "si ha un bel rapporto nel momento in cui si vince. Ma quando sei seconda a pochi centesimi si è arrabbiati". A marzo di un anno fa sulle piste della Val Sarentino, Matilde si è aggiudicata il titolo di campionessa italiana assoluta nel SuperG (è arrivata davanti a Laura Pirovano e Nicol Delago). 

Foto, moda e libertà

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Scia per il Centro Sportivo Esercito, ama la fotografia. "Che al contrario dello sci ferma un momento, lo sci è andare avanti e correre contro il tempo", ha detto. Ha la cameretta tappezzata di foto, niente selfie. La più bella è legata alla sua famiglia, al mare, in una posa che lei e i suoi fratelli replicarono anni più tardi. "Una foto è bella quando è molto vivace, quando ci sono molti colori". Ama cucinare (soprattutto i dolci per la famiglia) e a volte fa l’uncinetto. Le serve per allentare la tensione prima di una gara. Deve averlo visto fare a Dorothea Wierer. Legge romanzi, segue tantissimo la moda ("mi piace abbinare lo scaldacollo alla tutina o al casco"), è un’amante della montagna. "La montagna è un posto dove sentirsi liberi e lasciarsi andare. Mi piace anche senza neve, per correre e andare in bici". È la promessa azzurra dello sci. Ma è anche una ragazza che sa capire le cose: "Il talento - ha detto - ci vuole anche per sapersi rialzare. La nostra gloria più grande è rialzarsi quando si cade".

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