Florida col cecchino Clayton, Houston spinta dal tifo di casa: alle 2.50 la finale Ncaa

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La finale è in programma, all'Alamodome di San Antonio, in diretta su Dazn, con telecronaca in italiano

Riccardo Pratesi

7 aprile - 13:53 - MILANO

Florida contro Houston. Il Grande Ballo di primavera è arrivato all’ultima canzone: la finalissima del torneo universitario statunitense contrappone la tecnica dei Gators alla fisicità dei Cougars. Si deciderà tutto in 40’, all’Alamodome di San Antonio. La squadra campione conquisterà gli applausi dell’intera America e un trionfo indimenticabile nella vita di ragazzi dai 18 ai 22 anni e delle comunità che rappresentano, nei campus che li idolatrano. La gloria sportiva eterna. Chi perde si troverà a combattere rimorsi e rimpianti, a domandarsi cos’è andato improvvisamente storto sul più bello, alle porte del Paradiso. La finale è in programma dalle 2.50 italiane di stanotte, in diretta su Dazn, con telecronaca in italiano. Florida è la squadra migliore, Houston quella di casa. Conta. 

PERICOLO ALLIGATORI

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 Florida è arrivata in Texas vincendo il quadrante dell’Ovest del torneo Ncaa, da testa di serie numero 1 di quel settore del tabellone. Battendo Norfolk State, eliminando i campioni uscenti di Uconn, superando Maryland e poi Texas Tech. A San Antonio ha piegato in rimonta Auburn, la testa di serie numero 1 assoluta del torneo. In Walter Clayton, guarda plasmata da Coach Pitino a Iona University, ha un realizzatore implacabile e senza paura. Che ha toccato i 30 punti sia contro i Red Raiders che contro i Tigers, nelle ultime due partite. I Gators sono ben allenati da Coach Golden, tecnici, hanno una rotazione a otto giocatori, un paio di lunghi bianchi interessanti, Alex Condon e Thomas Haugh che porta in dote punti immediati in uscita dalla panchina. Florida rappresenta la Southeastern Conference, la migliore d’America. I Gators hanno vinto il titolo nazionale nel 2006 e nel 2007, all’epoca allenati da Coach Donovan, ora l’allenatore dei Chicago Bulls, e con in squadra Al Horford, Joakim Noah e Corey Brewer.

COGUARI FEROCI

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Houston è arrivata a giocare nel suo Stato battendo SIU Edwardsville e Gonzaga ai primi turni, salvandosi contro Purdue in volata alle Sweet 16 e poi dominando Tennessee alle Elite 8. Facendo valere i gradi, la testa di serie n. 1 nel quadrante Midwest del tabellone. A San Antonio ha sfoderato il capolavoro rimontando la favorita Duke da -14 nel secondo tempo, da -7 con 1’15” rimasti da giocare. Esibendo uno spirito indomito, da squadra in missione. Difendendo forte, fortissimo. Con fisicità, sfruttando l’esperienza dei tanti veterani, è una squadra “adulta” senza matricole essenziali. I Cougars sfruttano il vantaggio campo, giocano a tre ore d’auto dal campus, hanno il tifo a favore. L’ultimo arbitraggio ne è stato condizionato, tollerando le mani addosso messe ai giovani Dukies. Poi una topica ai danni di Cooper Flagg, il giocatore dell’anno collegiale, la prossima chiamata n.1 del Draft Nba 2025, ha regalato a Houston i tiri liberi del sorpasso a 20” dalla fine. Determinante. Ma i Cougars si sono aiutati tanto da soli. Vanno a caccia del primo titolo, alla settima Final Four. Il trionfo è sfuggito a fenomeni come Elvin Hayes, Hakeem Olajuwon e Clyde Drexler, ma è solo a un successo di distanza per un gruppo senza prospetti Nba già andato oltre i propri limiti.

il pronostico

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Florida deve essere considerata la favorita perché è la squadra migliore. Per talento complessivo, perché allenata in modo più moderno e perché ha il giocatore di maggiore qualità sul parquet, Clayton. Ma Houston ha il fattore campo favorevole e la convinzione d’essere la squadra del destino dopo l’incredibile rimonta contro Duke. E la guardia LJ Cryer – con un futuro da Eurolega - ha fatto piangere Flagg mandando a bersaglio 6 triple su 9 tentativi. Se saprà ripetersi dalla lunga distanza sarà festa Cougars.

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