Oltre 1900 post offensivi nei
confronti di partecipanti a Euro Women 2025 sono stati rilevati
nel monitoraggio organizzato dalla Uefa in collaborazione con
Meta, TikTok e X per contrastare il fenomeno degli abusi online.
Lo rende noto la stessa federazione europea, specificando che
359 su 1901 (pari al 19,1%) sono stati segnalati alle
piattaforme social per ulteriori provvedimenti e il 66,6% è
stato oggetto di provvedimenti da parte delle stesse
piattaforme. Il 67,3% dei post segnalati era rivolto a singoli
giocatori, il 5,3% ad allenatori, il 25,6% ad account di squadra
e l'1,8% ad arbitri.
Le squadre più colpite sono state Inghilterra, Spagna e
Germania, la nazionale vincitrice, la finalista e una delle
semifinaliste. E proprio una calciatrice inglese, Jess Carter, è
stata particolarmente presa di mira con offese razziste,
provocando la reazione delle compagne e delle istituzioni del
Paese.
"Sebbene l'azione in campo sia il cuore di qualsiasi torneo
calcistico, anche lo spazio digitale che lo circonda è
importante - afferma il direttore esecutivo Uefa per la
sostenibilità sociale e ambientale, Michele Uva -. Gli abusi
rivolti a giocatori, allenatori o arbitri non trovano spazio nel
gioco e stiamo lavorando a stretto contatto con le piattaforme
social per rendere le tutele esistenti più forti, più rapide e
più efficaci".
Rispetto all'edizione 2022 del torneo, quando il monitoraggio
era già attivo, si è registrato un aumento del 7,3% del numero
complessivo di post offensivi ma c'è stata una diminuzione di
quelli di livello 1, più gravi, rivolti a un determinato gruppo
o comunità (razzismo, sessismo, omofobia, xenofobia,
discriminazione verso le persone, transfobia, ecc.) nonché
minacce alla vita e alla sicurezza delle persone. Inoltre, nel
triennio sono state monitorate 16 competizioni Uefa e 261
partite, con un totale di 19.535 post identificati e 3.863
segnalati alle piattaforme social.
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