Nella mattina del 2 giugno 2025 l'Etna ha dato spettacolo con un'improvvisa e intensa attività vulcanica. Le telecamere di sorveglianza (qui sotto puoi seguire le immagini in diretta trasmesse dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) hanno ripreso un flusso piroclastico: una nube di materiale caldo e gas, generata dal crollo di un pezzo del cratere Sud-Est. Fortunatamente, questo flusso non ha superato l'orlo della Valle del Leone, una zona naturale che spesso fa da barriera ai materiali eruttivi.
L'Etna è in fermento: cresciuti il tremore e l'intensità dei boati
Nello stesso momento, le esplosioni del cratere Sud-Est sono diventate ancora più energiche, trasformandosi in spettacolari fontane di lava. Le misurazioni degli scienziati mostrano che il tremore vulcanico — un segnale tipico delle eruzioni — è cresciuto molto, indicando che il vulcano è davvero in fermento. Anche i "boati" vulcanici, captati dai sensori, si sono intensificati.
Il terreno in alcune aree attorno all'Etna si sta deformando
I rilevamenti delle stazioni che monitorano i movimenti del terreno (una specie di "elettrocardiogramma" del vulcano) mostrano che la deformazione in corso — iniziata proprio con questa fase eruttiva — continua. Tuttavia al momento in altre zone attorno al vulcano non si registrano movimenti significativi del suolo.