L'ad di Exor si riunirà con il dg in pectore Damien Comolli e Giorgio Chiellini a Monaco, in occasione della finale di Champions per confrontarsi su tecnico (l’ex milanista o Tudor) e ds: in corsa Lopez e Massara
Metti John Elkann, Damien Comolli e Giorgio Chiellini insieme alla finale di Champions League di stasera all'Allianz Arena. La nuova Juventus nasce a Monaco di Baviera. Appuntamento in Germania per il primo vertice di persona tra il management del post Cristiano Giuntoli dopo i contatti telefonici dei giorni scorsi e il ribaltone societario varato negli ultimi giorni dall'ad di Exor, la cassaforte del club. Sul tavolo le nuove strategie, il mercato e soprattutto la scelta dell'allenatore: al netto di Igor Tudor (che siederà in panchina almeno fino al Mondiale per Club), proseguono le valutazioni. Così, sfumato il sogno Antonio Conte (Napoli) e con Gian Piero Gasperini che ha scelto la Roma, rispunta il nome di Stefano Pioli (Al-Nassr), destinato a lasciare l'Arabia Saudita in estate. Qualche contatto indiretto c'è stato anche nelle ultime ore. L'ex milanista è nei pensieri di diverse società: su tutte l'Atalanta, che ha messo nel mirino l'emiliano per il dopo Gasp.
la nuova dirigenza della juve
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La nuova Juventus prova a ripartire in fretta. Chiusa l'era Cristiano Giuntoli, che sta definendo i contorni economici del suo divorzio dalla Signora, Elkann ne ha inaugurata un'altra insieme a Chiellini, che avrà un ruolo sempre più strategico, e a Comolli, in attesa dell'ufficialità bianconera ma già operativo dopo le dimissioni da presidente del Tolosa. Il nipote dell'Avvocato Agnelli, scontento dell'ultima annata nonostante la qualificazione Champions acciuffata sul gong a Venezia, ha azzerato la dirigenza - ai saluti anche Pompilio e Stefanelli, le braccia operative di Giuntoli - e affidato il progetto sportivo ai nuovi dirigenti, i punti di riferimento calcistici che dovranno disegnare la rinascita della Juventus assieme a Maurizio Scanavino, uomo di conti e fidato amministratore delegato della proprietà. Il direttore generale francese e l'ex difensore-leggenda sono le prime pietre della ricostruzione juventina. Toccherà a loro, infatti, completare il puzzle: dalla scelta dell'allenatore a quella del direttore sportivo fino al mercato.
nuovo allenatore juve, i candidati
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Comolli parte da Tudor, che stima e ha incrociato da rivale nella stagione del croato alla guida del Marsiglia (2022-23): da lunedì, con la ripresa degli allenamenti alla Continassa in vista del Mondiale per Club, lo vedrà lavorare sul campo e avrà modo di conoscerlo meglio anche di persona sia a livello umano che calcistico. La sensazione è che il manager francese voglia valutare velocemente chi è alla Juventus - e anche da questo punto di vista sarà fondamentale il supporto di Chiellini - per poi eventualmente cambiare. E Pioli, al netto di rapidi assalti rivali (vedi Atalanta), è un tecnico apprezzato per varie ragioni: ha già lavorato e vinto con una squadra mediamente giovane (lo scudetto con il Milan 2022), è pratico, moderno e conosce la Juventus, vissuta da giocatore negli anni trascorsi insieme a Michel Platini. Nella lista bianconera, al netto di new entry straniere (sondato pure Marco Silva del Fulham), resiste Roberto Mancini, già avvicinato a fine marzo per sostituire Thiago Motta in corsa. Mentre la panchina della Primavera bianconera verrà affidata a Simone Padoin, promosso dopo una stagione da vice-allenatore di Francesco Magnanelli, pronto a riunirsi a Massimiliano Allegri nel Milan.
juve, caccia a un direttore sportivo
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Le valutazioni sugli allenatori - da Tudor a Pioli - si intrecciano a quelle sul direttore sportivo. Comolli sarà il direttore generale e sarà operativo anche sul mercato, ma non agirà da solo nelle trattative: quasi certamente verrà affiancato da un direttore sportivo. Valutazioni e sondaggi sono in corso. Tra gli stranieri piace Diego Lopez (ex Lens), mentre in Italia è apprezzato Ricky Massara, che ha conquistato lo scudetto con il Milan (di Pioli) ed è reduce dalla stagione in Francia con il Rennes. L'idea dei vertici juventini è quella di ampliare e rinfrescare la struttura sportiva a tutti i livelli. Per il ruolo di vice ds/capo scout si va verso il ritorno di Matteo Tognozzi. L'ex dirigente del Granada è apprezzato dalla proprietà per il lavoro svolto da capo osservatore delle giovanili con Fabio Paratici e della prima squadra con Federico Cherubini, a partire dal prezioso contributo per l'arrivo di tre talenti del calibro di Matias Soulé (ora alla Roma), Dean Hujisen (Real Madrid) e Kenan Yildiz, numero dieci della Signora.