E l'America voltò le spalle alla sua fidanzata. Mezzo secolo di Marion Jones

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Marion Jones of the US jubilates after winning the women's 100 meters in the Athletissima Meeting in Lausanne 02 July 1999. Jones timed 10.80 seconds, beating Sevatheda Fynes of the Bahamas and Inger Miller of the US.   electronic image (Photo by ALESSANDRO DELLA VALLE / Keystone via AFP)

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Pluriolimpionica nella velocità, immagine di bellezza e pulizia, atleta potente e veloce, poi lo scandalo doping e la caduta

Paolo Marcacci

12 ottobre 2025 (modifica alle 11:39) - MILANO

Imparò a sue spese che non si può avere tutto, lei che tutto aveva conquistato. Col senno di poi e col tempo che si è frapposto tra gli eventi, riconsiderare tutta la sua storia potrebbe aiutarci a salvarne la parte più pura, che comunque c'è stata, anche se alla memoria collettiva s'era poi consegnata ricoperta di fango. Il giro di boa dei cinquant'anni di Marion Jones ci dice, innanzitutto, che grazia e bellezza quando sono autentiche sfidano il tempo anche quando non c'è più di mezzo un cronometro. In un certo senso ancora più radioso, per le consapevolezze acquisite, il volto di Marion oggi; lei che ingannò il cronometro, mentre al tempo chiese redenzione.

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