È influenza intestinale o un'intossicazione?

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Mal di stomaco, nausea e una corsa alla toilette più vicina: è un copione temuto da tutti e non così raro quando si viaggia. Ma come si fa a capire se quei debilitanti sintomi gastrointestinali dipendono da una gastroenterite virale o da un'intossicazione alimentare? Saperlo può aiutarci a non ripetere alcuni comuni errori che compiamo quando siamo affamati.

Influenza intestinale o intossicazione da cibo: che differenza c'è?

La gastroenterite virale o influenza intestinale è in genere causata da un virus del genere norovirus o rotavirus e dà sintomi come diarrea, nausea, crampi addominali, vomito. La trasmissione avviene da persona a persona per via oro-fecale o attraverso aerosol, ma anche mediante cibo, superfici e oggetti contaminati (asciugamani, lenzuola, giocattoli). I virus gastrointestinali sono altamente contagiosi, ma i sintomi della gastroenterite virale si risolvono in genere entro 12-48 ore. La terapia prevede semplicemente di mantenersi a riposo e idratati, poiché la perdita di fluidi attraverso vomito e diarrea può portare alla perdita eccessiva di acqua e sali.

L'intossicazione alimentare si verifica invece quando ingeriamo cibo contaminato da batteri o da tossine batteriche (molecole nocive prodotte dai batteri), proliferati sugli alimenti per esempio perché non sono stati conservati o cotti correttamente, o perché li abbiamo mangiati in condizioni igieniche inadeguate. I cibi più a rischio di queste contaminazioni sono latte e latticini non pastorizzati (cioè che non hanno affrontato la pastorizzazione, un processo termico ad azione battericida che aumenta il tempo di conservazione degli alimenti), uova, carne e pesce crudi, verdure crude non lavate correttamente.

Anche funghi, piante velenose, frutti di mare, parti crude o non edibili di cibi (bucce, noccioli) possono contenere tossine che hanno effetti negativi sull'apparato digerente o su altri organi.

Anche se la maggior parte delle tossinfezioni alimentari si risolve con sintomi gastrointestinali "semplici", la gestione dei sintomi dipende molto dal tipo di alimento contaminato che si è ingerito ed è buona norma fare riferimento a un pronto soccorso a un centro antiveleni riferendo che cosa si è mangiato, e in quali quantità.

Virus o cibo contaminato: cambia il tempo di incubazione

In genere le gastroenteriti virali come quelle da norovirus iniziano a causare sintomi 24-48 ore dopo l'esposizione al virus, e i malesseri possono durare uno o due giorni. Invece, di norma i sintomi da intossicazione alimentare si presentano subito dopo l'ingestione del cibo "sospetto": il batterio Staphylococcus aureus, che può essere presente nei cibi crudi o poco cotti, inizia a dare sintomi entro 30 minuti dal pasto contaminato.

Di solito si inizia a stare bene dopo 24 ore.

Come prevenire gastroenteriti virali e infezioni alimentari

Le buone pratiche sono le stesse a prescindere dall'agente patogeno: lavare bene le mani prima di cucinare o mangiare, separare utensili e piani di lavoro per alimenti crudi e cotti, lavare sempre le mani dopo aver usato il wc o cambiato il pannolino di un bambino, detergere le superfici più spesso toccate nel caso qualcuno avesse manifestato sintomi gastrointestinali, evitare di consumare cibi poco cotti o non pastorizzati.

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