Dumfries illude, ma Davis e Atta castigano l'Inter: impresa Udinese, prima sconfitta per Chivu

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Sblocca il primo centro in campionato dell'olandese ma la squadra di Runjaic ribalta tutto già nel primo tempo. E così si chiude

Francesco Pietrella

Giornalista

31 agosto 2025 (modifica alle 22:47) - MILANO

Alle cose da sapere su Rennes se n’è aggiunta una che tocca anche il pallone. Lì ci sono un museo con dei Botticelli e dei Renoir e la casa a graticcio dov’è cresciuto Arthur Atta, la pepita d’oro dell’Udinese che ha steso l’Inter a San Siro con un destro all’angolino. I ragazzi di Runjaic espugnano 2-1 il Meazza issando sulle torri una bandiera bianconera. I colori dell’Udinese e della Bretagna, la casa di un Atta formato "chapeau". L’Inter, ferita nell’orgoglio, rientra ad Appiano sconsolata dopo i cinque gol rifilati al Torino alla prima giornata. Un passo indietro su cui Chivu dovrà lavorare durante la sosta, figlio dei soliti fantasmi che tormentano il capo di chi guida i nerazzurri. La difesa, stavolta con Bisseck a mo’ di capro espiatorio, ha tradito di nuovo. L’unico reparto in cui i nerazzurri non si sono rinforzati.

i 4 gol

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L’Inter si prende il solito quarto d’ora accademico. Il gol di Dumfries arriva al 17’, ma un 30% di merito è da attribuire a Lautaro. Il “Toro” salta Kristensen a metà campo con una finta e serve Thuram. Il francese si fa una decina di metri palla al piede, appoggia a Dimarco e si fa ridare il pallone, servendo l’olandese nello spazio con il piattone. Denzel sfugge a Solet - osservato speciale dei piani alti nerazzurri - e sigla il più facile dei gol. L’Udinese pareggia su rigore al 29’ dopo la revisione al Var (l’audio non arriva in tv e a tutto lo stadio per un problema a Lissone). Fa tutto Dumfries: braccio largo, penalty netto. Davis spiazza Sommer e infila l’1-1, prima di lasciare il trono da protagonista ad Atta. Il bretone punge i nerazzurri al 40’ con un destro all’angolino dal limite dell’area. Bisseck indietreggia e lo aspetta senza intervenire, lui fa gol.

la partita

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Gli interisti hanno lasciato San Siro un po’ spaesati. Nel giro di sei giorni hanno visto due Inter, due Sucic, due Calhanoglu, due difese. Nela prima versione gli attori hanno stregato la platea con idee nuove, nella seconda hanno lasciato il palco senza gli applausi del pubblico. Bene Thuram, protagonista con un assist - e un altro annullato: era in fuorigioco sul di Dimarco nel secondo tempo) -, il solito Barella; da rivedere il croato, risucchiato dalla fisicità dell’Udinese, e la difesa, infilata più volte in contropiede. Chivu ha preferito Bisseck a Pavard, ma il tedesco ha lasciato calciare Atta indisturbato. Nella ripresa l’allenatore ha varato il suo tanto amato 3-4-2-1 con Thuram e Lautaro dietro Esposito, al debutto in Serie A tra gli applausi. Pio ha sfiorato il gol di testa e ha smistato bene un paio di palloni. In gare ostiche dove c’è da sgomitare sarà utile. Quando c’è lui in area fioccano i cross. Ultimo quarto d’ora all’assalto, infine: dentro anche Bonny per un 4-2-4 finalizzato a trovare il pareggio. Solo piccoli brividi. Juve, Napoli, Roma - e Cremonese - scappano a +3.

solet chiude tutto

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Nei friulani ne esce bene Solet, capace di rialzarsi dopo l’errore sul gol con tre ottime chiusure. Le più importanti nella ripresa, quando ha tolto la sfera dal destro di Barella in avvio e poi ha fatto lo stesso con Thuram, leggendo un bel colpo di tacco di Pio. I nerazzurri continueranno a seguirlo. Capitolo Atta: il ragazzo si farà. Il francese, schierato mezzala sinistra con licenza di offendere, ha giganteggiato in mezzo al campo come se fosse la sua Scala privata. Al minuto 87 ha azzannato le caviglie di Dumfries a venti metri dalla porta nerazzurra per cercare di arginarne la ripartenza. Il tutto dopo una partita di scatti, assoli, dribbling nello stretto e una calza zen invidiabile. L’Udinese l’ha riscattato in estate dopo un campionato di rodaggio. Il primo gol in Serie A è arrivato con un destro a giro. Roba da museo.

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