Ducati XDiavel V4: con la nuova sport cruiser tra le curve della Provenza

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Ben 168 Cv pronti a spingere una filante silhouette da 229 kg a secco, tra elettronica raffinata e ciclistica al top del segmento. La nuova XDiavel è regale anche nel prezzo di 28.990 euro, ma è davvero una moto unica nel suo genere

Adriano Bestetti

12 maggio - 16:01 - MILANO

La sfavillante Ducati XDiavel V4 2025 raccoglie il testimone lasciato dalla precedente XDiavel 1260 per aprire un nuovo capitolo nella storia relativamente breve della sport cruiser bolognese. E non è solo questione di design, ma di pura sostanza. Innanzitutto, al posto del bicilindrico Testastretta, la nuova XDiavel sfoggia il motore V4 Granturismo da 1.158 cc che le mette a disposizione 168 Cv di potenza e 126 Nm di coppia a fronte di 229 kg di peso a secco, ma ci sono anche un telaio monoscocca in alluminio al posto del traliccio, la trasmissione finale a catena in luogo della cinghia, un pacchetto elettronico di ultima generazione e molto altro. Si qualifica come una cruiser, ma questa definizione, con la sua postura da dragster e i numeri da muscle bike, non le calza a pennello. Ma è certamente una Ducati: moderna, prestante, sofisticata e concepita per emozionare. La casa di Borgo Panigale ha selezionato il sud della Francia per il debutto pubblico su strada della XDiavel V4 e la scelta, come quella di presentarla lo scorso febbraio al Salon du 2 Roues di Lione, non è affatto casuale: dopo l’Italia, quello dei cugini transalpini è il mercato che più ha premiato la XDiavel 1260, e non sorprende quindi di vedere iniziare proprio da qui il nuovo corso del modello. Il prezzo, ad ogni modo, è da autentica ammiraglia: 28.990 euro. Li vale tutti? Lo abbiamo verificato, strada facendo, tra le colline della Provenza e le gole del Verdon.

Ducati XDiavel V4, com'è: design

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Abbiamo sviscerato tutte le caratteristiche tecniche e non della nuova XDiavel V4 in occasione del lancio, con un approfondimento dedicato, ma prima di addentrarci nella nostra prova su strada vale la pena ricapitolare i punti principali. A cominciare dal design. La nuova XDiavel è immediatamente distinguibile sia dalla precedente generazione da 1.262 cc, se non altro per l’assenza del telaio tubolare, che dall’attuale Diavel V4; quest'ultima infatti sfoggia voluminose prese d’aria laterali e una coda più tozza. È talmente curata nelle finiture da sembrare una specie di scultura e il nuovo serbatoio in acciaio è un esempio lampante in tal senso, con le sue deliziose venature valorizzate dalle due cangianti colorazioni Burning Red e Black Lava. I gruppi ottici sono full Led, con le luci diurne dall’ormai affermato design a doppia C, “welcome effect” all’accensione e frecce integrate nei fianchetti. Sembrano invece provenire dal mondo delle supercar il notevole scarico a quattro uscite e lo scenografico cerchio posteriore da 17”, largo ben 240 mm e messo in bella evidenza dall’elaborato forcellone monobraccio.

Motore

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Il motore V4 Granturismo da 1.158 cc è il punto focale dell’intero progetto XDiavel V4. Con 168 Cv a 10.750 giri e una coppia di 126 Nm a 7.500 giri, propone una configurazione e promette delle prestazioni praticamente mai viste prima nel mondo cruiser. Omologato Euro 5+ e già apprezzato su modelli quali Diavel V4 e Multistrada V4, questo propulsore non dispone della distribuzione desmodromica, ma sottolinea comunque il suo Dna racing con l’albero controrotante e l’ordine di scoppio Twin Pulse. Tra le sue peculiarità c’è il sistema di disattivazione estesa dei cilindri posteriori, attivo anche in marcia a carichi ridotti, che gli permette di operare più placidamente sfruttando la sola bancata anteriore. La sua logica di funzionamento è presto detta: in folle funzionano sempre e solo i due cilindri anteriori mentre in prima marcia, per garantire il massimo spunto, ne funzionano sempre quattro. Dalla seconda marcia in poi, sempre tenendo sott’occhio i vari parametri della moto inclusa la temperatura dell’acqua, si attiva la strategia del sistema che agisce in base a regime di rotazione e coppia, richiamando al lavoro la bancata posteriore ad ogni evenienza e una volta superata la soglia dei 4.800 giri.

Ciclistica

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Anche dal punto di vista della ciclistica, la nuova XDiavel V4 marca un taglio netto con il passato bicilindrico. Il nuovo telaio monoscocca in alluminio sfrutta il motore come elemento portante e si abbina a una forcella rovesciata da 50 mm e a un mono con 35 mm di corsa in più rispetto alla precedente generazione, entrambi ampiamente regolabili. L’impianto frenante arruola pinze Brembo Stylema ad attacco radiale per il doppio disco anteriore da 330 mm e un disco da 265 mm dietro afferrato da una pinza a due pistoncini. I cerchi da 17" sono in lega leggera e calzano pneumatici Pirelli Diablo Rosso III, con l'imponente posteriore da 240/45 ZR17. Rispetto a prima il manubrio è più basso e arretrato, il peso a secco è calato di 6 kg per toccare i 229 kg e la sella è più spessa e distante 770 mm da terra, ovvero 10 mm in meno della 1260 e 20 mm in meno dell’attuale XDiavel V4.

Equipaggiamento ed elettronica

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La dotazione elettronica sopraffina è un riconosciuto marchio di fabbrica per casa Ducati e la neonata XDiavel V4 ne è l’ennesima dimostrazione. C’è la piattaforma Imu a 6 assi e quindi Abs e controllo di trazione con funzione cornering, ma anche il sistema anti-impennata, power launch, cruise control e il cambio quick-shifter bidirezionale di Ducati. Ci sono quattro modalità di guida tra cui scegliere (Sport, Touring, Urban e Wet) e tre Power Mode, il tutto da governare tramite i blocchetti retroilluminati e la ragguardevole strumentazione Tft a colori da ben 6,9” con connettività Bluetooth e tecnologia Optical Bonding, lo stesso dalla supersportiva Panigale V4. Accoppiandolo con la app Ducati Link è possibile gestire le chiamate e far apparire anche la navigazione turn-by-turn.

Come va la Ducati XDiavel V4

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Già da ferma, la XDiavel V4 non lascia indifferenti. È vero che la bellezza sta nell’occhio di chi osserva, ma è difficile restare indifferenti di fronte all’evidente diligenza con cui il suo design, per certi versi futuristico, è stato concepito. È bella da tutte le angolazioni, sempre mantenendosi in equilibrio tra solennità e ricercatezza. L’aria del mattino è frizzante all’inizio della nostra prova e i primi chilometri sono sulle le fragranti ma trafficate strade di Grasse, capitale mondiale dei profumi, buone per iniziare a prendere confidenza con la moto e scoprire il suo comportamento in quello che non è esattamente il suo habitat naturale. In termini di ergonomia, la triangolazione manubrio-sella-pedane è chiaramente da cruiser, con le gambe proiettate in avanti e la seduta bassa. All’inizio la posizione di guida può sembrare innaturale per chi proviene dal mondo naked, sportivo o perfino delle classiche cruiser americane, ma basta poco per abituarsi a questa postura, per altro non particolarmente negoziabile per via della forma della sella.

Nel traffico in modalità "Urban"

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Nel traffico, la XDiavel V4 sorprende per la dolcezza ai bassi regimi, con il sistema di disattivazione dei cilindri posteriori che entra in gioco appena possibile e la moto che sa procedere morbida e rilassata. La sua stazza, per ovvie ragioni, non le consente di divincolarsi agilmente negli spazi stretti, ma per essere una cruiser la sua manovrabilità è comunque sorprendente. L’appoggio dei piedi a terra è senza alcun affanno (complice la posizione avanzata delle pedane) e lo spunto è sempre bruciante anche nella modalità "Urban" a cavalleria ridotta. Buono anche l’assorbimento delle asperità (complice l’accomodante imbottitura della sella), ma è solo dopo aver imboccato la storica Route Napoléon che la XDiavel V4 comincia davvero a raccontare chi è.

Nel misto in modalità "Touring"

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Sono tante le qualità dinamiche che la nuova sport cruiser Ducati può vantare, ma è difficile non assegnare al motore Granturismo V4 il ruolo di protagonista assoluto. I suoi numeri sono impressionanti per la categoria e vengono fuori a ogni decisa apertura dell’acceleratore, con il suo tono che cambia approcciando i 5.000 giri per sfruttare la totalità della sua cubatura. Eppure, ad andature da crociera o anche più sostenute, è generalmente malleabile: l'erogazione è piena e lineare, con una progressione che però può facilmente comprimere le terga sulla sella già dai medi regimi. Eravamo già passati alla modalità "Touring" prima di uscire da Grasse e uscendo dalle curve in terza marcia basta sfiorare il gas per ottenere subito una spinta decisa, che lascia di stucco, senza strappi né incertezze. Qualunque allungo si traduce così in un ghigno sotto al casco, ma il divertimento non manca neppure nel misto, con la moto che si dimostra precisa nell’eseguire le traiettorie desiderate e sorprendentemente fluida nei cambi di direzione nonostante il passo lungo e "quel" gommone posteriore. Altro punto forte della XDiavel V4 è certamente la frenata, che già era sembrata decisa in città e che negli spazi aperti ribadisce la sua grande prontezza ed efficienza, con la moto che non si scompone neanche per le strizzate di leva più decise.

Massimo divertimento in modalità Sport

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La modalità Touring ha subito scandito un cambio di passo rispetto alla Urban, regalando l'impressione di trovarsi già in sella a un puledro scalpitante e pronto a inseguire qualunque preda. Tuttavia, è in modalità Sport che la XDiavel V4 diventa un autentico purosangue, con la giusta grinta per rendere davvero plausibile il suo accostamento alle moderne naked. La posizione di guida ovviamente è ben diversa e di conseguenza qualunque ipotesi di ginocchio a terra non è praticabile, ma la possente cruiser bolognese sa comunque raggiungere buoni angoli di piega senza inquietarsi. Inoltre, prima di avvicinarsi al limite, c’è il tacco dello stivale che striscia sul suolo, fornendo così un primo e tangibile avvertimento. Il corpo non può muoversi troppo e per mantenere il controllo in percorrenza occorre far lavorare le braccia e schiena, con il freno posteriore sempre puntuale nel fornire supporto. Al contrario, la posizione di guida diventa un valore aggiunto sul dritto, cosa che è apparsa chiara una volta approcciate le Alpi Marittime e virato sulla Route du Logis du Pin e i suoi lunghi rettilinei: a velocità costante, la XDiavel V4 sembra galleggiare sull’asfalto, estendendo quasi un invito a inserire il cruise control e godere del paesaggio. La protezione aerodinamica non è eccelsa e si avverte qualche turbolenza a velocità per così dire autostradali, così come qualche vibrazione francamente trascurabile.

Disattivazione dei cilindri posteriori

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Il sistema di disattivazione estesa, che inibisce i cilindri della bancata posteriore in condizioni di carico ridotto, è quasi impercettibile nella sua azione. Il passaggio dalla modalità a 2 a quella a 4 cilindri e viceversa comporta solo una leggera variazione nel sound, ma il suo frullare quasi da bicilindrico, determinato dalla fasatura twin pulse, non ne è praticamente affetto. A diminuire è il calore emesso in prossimità delle gambe, problema atavico dei propulsori V4 che però viene contenuto da questo accorgimento. Non eliminato, si badi bene, ma nella fresca giornata in cui abbiamo provato la nuova XDiavel non ha potuto causare particolari disagi. L’abbondante elettronica di bordo funziona comunque in modo impeccabile, incluso il quick-shifter bidirezionale che non mostra incertezze.

Sotto la pioggia in modalità "Rain"

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La seconda parte del test è stata frustrata da una forte pioggia che, a parte qualche attimo di tregua, non ha mollato la sua rognosa presa per il resto della giornata. Quindi la temperatura scende, l’asfalto si fa viscido e la visibilità si riduce. Cambiano le condizioni e anche la XDiavel V4, ora in modalità Rain, si trasforma, si irrigidisce e diventa un esempio di compostezza. La risposta al gas si fa più ovviamente più dolce e prevedibile e la moto sembra voler rassicurare il pilota a ogni curva, con un avantreno comunque sempre ben saldo, il controllo di trazione pronto a intervenire con la dovuta discrezione e l’Abs ugualmente felpato nel coordinare l’impianto frenante. Sul bagnato il gommone posteriore non soffre imbarazzi e il baricentro basso, unito alla posizione rilassata in sella, aiuta a mantenere il controllo anche nei tratti in pendenza. L’asfalto umido non è però terreno di caccia particolarmente gradito alle Pirelli Diablo Rosso III di primo equipaggiamento, scelta che è una chiara dichiarazione d’intenti sulle intenzioni bellicose della XDiavel V4 su asciutto, ma che invita anche a un minimo di circospezione sull’acqua. Addio quindi alla possibilità di sbirciare il power launch (pratica comunque non consigliabile su strada) e di approfondire ulteriormente le potenzialità di questa moto sull'asciutto. Ad ogni modo, averne saggiato le doti anche sotto la pioggia battente non ha fatto altro che incrementarne il punteggio.

Conclusioni

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La XDiavel V4 è una moto atipica, per tanti aspetti davvero unica, che coniuga comodità ed eleganza a un mordente e a una sofisticazione che non hanno eguali nella sfera delle cruiser tradizionali. Sa districarsi con disinvoltura in tutte le situazioni, ha un propulsore superlativo e può divertire senza essere eccessiva. Non è però una moto per tutti. E non si propone nemmeno di esserlo. Al prezzo di 28.990 euro, si presenta piuttosto come uno status symbol, una scelta consapevole di chi ha soldi da investire in qualcosa di emozionante e distintivo, di lussuoso, in cui ogni minimo dettaglio ha lo scopo di lasciare incantati. È una cifra impegnativa, senza dubbio, ma anche giustificata da contenuti assolutamente al top in termini di prestazioni, estetica e tecnologia. E si tratta di una Ducati, con tutto ciò che questo comporta per gli amanti delle due ruote. Quindi sì, li vale. La XDiavel V4 può inoltre essere personalizzata con gli accessori dei pacchetti Open Road (con schienalino, borse laterali rigide in tinta e sella premium) e Power Boast (con pedane centrali, coda monoposto, frizione a secco e scarico Akrapovic non omologato come quello proposto per la Diavel V4), facendo però lievitare ulteriormente l'importo necessario per piazzarsela in garage.

Pregi e difetti

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Questi i maggiori pregi e i difetti riscontrati durante la nostra prova della Ducati XDiavel V4 2025:

Piace:

  • motore infinito, duttile ai bassi e medi regimi e grintoso all'occorrenza;
  • design scultoreo, curato in ogni particolare;
  • ricco equipaggiamento. 

Non piace:

  • cavalletto poco visibile e non facile da raggiungere;
  • qualche treccia di cavi che intacca la visione del propulsore;
  • prezzo poco abbordabile.

Scheda tecnica

Ducati XDiavel V4 2025 - Scheda Tecnica

MOTORE
TipoV4 Granturismo, V4 a 90°, 4 valvole per cilindro, fasatura Twin Pulse, raffreddamento a liquido, Euro 5+
Cilindrata1.158 cc
Alesaggio x corsa83 x 53,5 mm
Rapporto di compressione14,0:1
Potenza massima168 Cv (124 kW) a 10.750 giri/min
Coppia massima126 Nm (12,8 kgm) a 7.500 giri/min
IniettoriIniezione elettronica, corpi farfallati ellittici con sistema ride-by-wire, 46 mm
ScaricoSilenziatore in acciaio inox a 4 uscite
CambioA 6 marce con quick-shidt up/down
FrizioneMultidisco in bagno d'oilo
CICLISTICA 
TelaioMonoscocca in lega d'alluminio
Sospensione anterioreForcella a steli rovesciati da 50 mm completamente regolabile
Sospensione posterioreMonoammortizzatore completamente regolabile, forcellone monobraccio fuso in alluminio
Escursione ant./post.120/145 mm
Freno anteriore2 dischi semi-flottanti da 330 mm, pinze Brembo monoblocco Stylema ad attacco radiale a 4 pistoncini
Freno posterioreDisco da 265 mm, pinza flottante Brembo a 2 pistoncini
Ruota anterioreFusa in lega leggera, 3,5" x 17"
Ruota posterioreFusa in lega leggera, 8,0" x 17"
DIMENSIONI e PESO 
Peso in ordine di marcia senza carburante229 kg
Altezza sella770 mm
Interasse1.620 mm
Inclinazione cannotto29°
Avancorsa124 mm
Capacità serbatoio20 litri
PREZZOA partire da 28.900 euro

Test Ducati XDiavel V4 2025 

ABBIGLIAMENTO TECNICO 
Giacca, pantaloni tenici, guanti, stivali, intimo tecnicoDainese
CascoAGV AX9
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