Due ore di show travolgente tra hit di repertorio e brani dell’ultimo album. E a sorpresa intona una cover di Raffaella Carrà: "Che energia incredibile"

07 giugno 2025 | 23.29
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Milano si accende di luci, beat e coriandoli colorati mentre Dua Lipa trasforma l’Ippodromo Snai La Maura in una gigantesca discoteca a cielo aperto. La popstar britannica di origini albanesi è sul palco degli I Days per l’unica data italiana del suo Radical Optimism Tour: uno show iper coreografato, vocalmente solido e visivamente spettacolare. Superstar globale da miliardi di stream, regina dei beat da dancefloor, diva contemporanea a tutti gli effetti, Dua Lipa – che compirà 30 anni ad agosto – mantiene il controllo con disinvoltura. Nessuna sbavatura, zero cali di tensione: il suo è uno spettacolo che non lascia nulla al caso, dove anche il dettaglio più piccolo è orchestrato con precisione chirurgica. L’atmosfera tra il pubblico, oltre 70mila i biglietti venduti, è quella delle grandi feste tra amici: gente arrivata da tutta Italia (e anche dall’estero), t-shirt da tour ovunque, outfit ispirati al look di Dua – tra strass, bustier, top anni 2000, treccine e occhiali da sole – e la voglia di vivere una serata all’insegna del pop più spensierato.
Il set arriva subito dopo le esibizioni di Merk & Kremont e Alessi Rose e parte in quarta con Training Season e End of an Era, i due brani-manifesto del nuovo album: synth, visual che richiamano le onde dell’oceano e un corpo di ballo affiatato e in perfetta forma. Dua entra in scena con passo deciso, avvolta in un look bold: body bustier celeste impreziosito da strass, calze a rete e stivali glitterati e coinvolge il pubblico fin dai primi beat, confermando il suo fascino magnetico.
Sul palco è montata una lunga scala cromata ondulare, sulla quale la popstar si muove assieme ai ballerini mentre la band si esibisce ai lati. La scaletta è un viaggio nel suo repertorio, suddiviso in quattro atti più un encore. A ogni sezione corrisponde un cambio look sincronizzato con il mood musicale, tra jumpsuit in pizzo rosso, minidress argentati e orecchini vistosi. Dai tormentoni One Kiss e Break My Heart che trascinano il pubblico, a These Walls e Whatcha Doing – brani più recenti – Dua diverte e fa ballare. I momenti di picco non mancano: Physical, Levitating, Electricity e New Rules trasformano l’arena in un immenso dancefloor.
Lei balla, sorride, si muove lungo la passerella al centro del palco, occhieggia e canta con naturalezza mentre la folla ricambia con un’energia viscerale. È sexy e sa di esserlo ma non ne fa la base del suo spettacolo. La sostanza c’è. Scende sotto al palco, stringe mani, firma autografi, parla con i piccoli fan e scatta selfie con tutti. Durante il tour Dua intona una cover diversa ogni sera di un artista locale, a seconda della città in cui si esibisce, e a Milano dedica ‘A far l’amore comincia tu’ di Raffaella Carrà. “Ciao Milano come va stasera? - scandisce in perfetto italiano -. Sono così felice di essere qui, questa energia è incredibile”.
Tra i passaggi più intensi del set c’è Maria, l’ode all’ex ragazza del suo fidanzato Callum Turner, eseguita in un’atmosfera che mostra il lato più intimo della cantante. Falling Forever, invece, sancisce la transizione verso una fase artistica più adulta, consapevole. A seguire Illusion e Happy for You, fanno da ponte a un blocco finale da greatest hits: Be the One, Dance the Night, Don’t Start Now, e la chiusura esplosiva con Houdini. Ciò che colpisce del Radical Optimism Tour è la cura maniacale per ogni aspetto: dalle luci ai visual, dai costumi allo storytelling. Tutto è progettato per essere più di un semplice concerto ma un’esperienza coinvolgente, sensoriale e pop nel senso più letterale del termine. “La prima volta che mi sono esibita a Milano c’erano 50 persone - ricorda Dua Lipa - e sono grata a tutti voi per aver realizzato il mio sogno e permettermi di fare quello che amo ogni giorno”.
Riconosciuta per la sua voce potente e il suo stile unico che l'hanno fatta diventare uno dei fenomeni dell'ultimo decennio, Dua Lipa ha costruito in pochi anni una carriera di successo, inanellando numerosi premi tra cui 3 Grammy Awards e 7 Brit Awards, per non parlare delle numerose collaborazioni, la colonna sonora del film Barbie e album come ‘Future Nostalgia’, il secondo disco più streammato su Spotify di sempre. Oggi la cantante si conferma una performer totale, magnetica e mai noiosa. E a Milano lancia un messaggio chiaro: il pop può andare oltre il semplice divertimento e lasciare il segno. (di Federica Mochi)
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