Parte dalle farmacie romane la sperimentazione di questo strumento gratuito per rivelare la contaminazione nei cocktail
Riccardo Cristilli
4 novembre - 18:24 - MILANO
Secondo i dati Istat il 31.5% delle donne tra i 16 e i 70 anni ha subito nel corso della vita una forma di violenza fisica o sessuale, il 21% ha subito una violenza e il 5.4% è stata vittima di uno stupro o di un tentato stupro. In alcuni di questi casi le vittime si sono risvegliate senza alcun ricordo di quanto successo, probabilmente a causa dell'uso di sostanze somministrate a loro insaputa. Purtroppo la pratica di contaminare cocktail e bevande, chiamata anche Drink Spiking, per rendere le vittime più vulnerabili e inermi davanti ai tentativi di violenze, esiste ed è diffusa.
Il kit per fermare il drink spiking
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Per contrastare questo fenomeno sono nati dei kit rapidi che permettono di rilevare l'alterazione di una bevanda, magari se ci si rende conto che è rimasta incustodita in un locale o che qualcuno possa aver approfittato di un momento di distrazione per alterarne il contenuto. Questo kit riconosce un'ampia gamma di sostanze con un'accuratezza che arriva al 98% per chetamina e Ghb le più usate per alterare i drink e stordire le vittime. Ma il kit rintraccia anche la cocaina e soprattutto la scopolamina, che è anche chiamata la droga dello stupro, che rende le persone inermi e incapaci di difendersi. Si tratta, quindi, di un ulteriore strumento per combattere abusi e violenze, cercando di mettere un freno alle inquietanti statistiche sulla violenza contro le donne.
come funziona
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La prevenzione del drink spiking rappresenta un importante tassello nella lotta alla violenza di genere, agli stupri e alle molestie. Il consenso deve essere sempre alla base di ogni relazione e non può essere aggirato con la complicità di sostanze alteranti, che soprattutto sono inodori e insapori. Quando un drink viene alterato con sostanze come scopolamina, Ghb, la vittima non ha alcun modo di scoprirlo. Il kit permette l'identificazione di una sostanza alterante inserita. Può quindi rappresentare un aiuto per le donne in situazioni di potenziale pericolo. Gli stick, chiamati Cyd – Check Your Drink (controlla il tuo drink) permettono un controllo rapido e discreto, basta infatti una goccia nell'area reattiva per determinare se c'è stata alterazione, se la parte cambia colore, vuol dire che ha identificato la presenza di una sostanza come Ghb, chetamina, cocaina o scopolamina. A quel punto l'unica cosa da fare è buttare il drink e allontanarsi dal potenziale aggressore.



