La punizione inflitta all'olandese mostra un cambio di passo nell'applicazione delle regole sui sorpassi. Solo una settimana fa, ad Austin, la decisione era stata molto diversa
Paolo Filisetti
28 ottobre 2024 (modifica alle 15:05) - MILANO
La doppia penalità di dieci secondi ciascuna inflitta ieri a Max Verstappen dai commissari di Città del Messico, per la sua manovra in curva 4 ai danni di Lando Norris e per il successivo passaggio fuori pista in curva 7, segna un precedente significativo che di fatto ribalta il giudizio che gli stewards avevano avuto solo una settimana prima ad Austin. In realtà le linee guida, non ancora scritte nero su bianco, in merito alle regole d’ingaggio nell’attacco/difesa in caso di un sorpasso all’esterno di un’altra vettura, saranno stabilite definitivamente a Lusail, in Qatar, dove piloti e commissari si riuniranno per cercare di risolvere definitivamente la questione.
criteri
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In realtà già a Città del Messico nel breifing tra piloti e direzione gara era stato deciso, con diciannove piloti favorevoli ed un solo contrario (Max Verstappen), che i criteri entro cui la difesa della propria posizione ad un sorpasso all’esterno fosse considerata lecita, sarebbero stati fatti rispettare con severità, comminando le penalità previste dal regolamento, per guida pericolosa, se la monoposto all’interno della traiettoria, in ingresso curva (Early Apex) trovandosi dietro la vettura in fase di sorpasso lungo la traiettoria esterna, anche solo parzialmente, ovvero dietro l’asse anteriore di quest’ultima, la costringesse a modificare la propria traiettoria spingendola fuori pista. Di fatto esattamente quanto avvenuto in curva 4, quando la MCL38 di Norris, che aveva ritardato la frenata, aveva già superato con il muso e l’asse anteriore la RB20 di Verstappen, che ha operato come manovra di difesa estrema la spinta progressiva verso l’esterno della pista della vettura avversaria, di fatto non lasciandogli spazio nella traiettoria esterna.
differenze
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In questo caso, a differenza di quanto accaduto una settimana prima in Texas, non vi è stato alcun dubbio, attraverso la visione delle telecamere on board e fisse, oltre i dati telemetrici, che Norris fosse davanti a Verstappen, in ingresso curva (Early Apex), ciò dando al pilota britannico la priorità di traiettoria. Il taglio all’esterno della curva 7, invece, è stato il culmine finale della manovra di consolidamento del proprio vantaggio, palesemente senza restituire la posizione, operata da Verstappen e che ha fatto scattare immediatamente la seconda penalità di dieci secondi. La scelta di comminare dieci secondi per ciascuna della due infrazioni non solo rientra tra le sanzioni previste dal regolamento sportivo per “guida pericolosa”, ma aveva come scopo anche quello di fungere da deterrente rispetto ad una condotta (di Verstappen, ma non solo ndr.) che negli ultimi anni, nei fatti, aveva impedito la conclusione con successo di qualsiasi tentativo di sorpasso all’esterno tra due monoposto affiancate.
linea di giudizio
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Aveva infatti sempre prevalso la linea di giudizio che privilegiava la difesa operata dalla vettura che percorreva la traiettoria interna, ritenendo legittimo spostarsi verso l’esterno per proteggere la propria posizione anche quando la monoposto rivale fosse stata in leggero vantaggio ad ingresso curva. Insomma, la FIA ha deciso di non tollerare più la chiusura della traiettoria esterna attraverso uno spostamento forzato che inevitabilmente, nel recente passato (sino ad Austin), ha determinato sempre la necessaria restituzione della posizione acquisita dalla vettura sulla traiettoria esterna, ritenendo, sino ad ora, che quella all’interno, nei fatti avesse una priorità in quanto fisicamente più vicina al centro curva. Tesi che, come già detto, oggettivamente impediva il più delle volte la conclusione della manovra di sorpasso, benché legittimamente effettuata, sulla traiettoria esterna.