Di Natale: "L'Italia segue Rino, ai Mondiali ci andiamo. Pio? Testa da campione, sembra Vieri ma..."

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L’ex azzurro spinge la Nazionale nella “sua” Udine: "Sono ottimista. Rino è umile e sta portando la giusta mentalità nel gruppo azzurro"

Andrea Ramazzotti

Giornalista

14 ottobre - 07:39 - MILANO

Udine, la Nazionale e... Antonio Di Natale. L’Italia torna a giocare in Friuli, nella modernissima casa dell’Udinese, ed è impossibile non pensare a Totò che in bianconero (soprattutto) e in azzurro ha scritto pagine storiche: due volte capocannoniere della Serie A nel 2009-10 (29 centri) e nel 2010-11 (28), secondo agli Europei 2012 con la Nazionale guidata da Cesare Prandelli. Di Natale, che ieri ha compiuto 48 anni, si è ritirato nel 2016, ma il calcio è ancora una fetta importante della sua vita: dal 2012 guida, insieme all’amico Simone Ronco, la società Donatello Calcio, a Udine, e la scorsa estate è diventato club manager della Scafatese. Naturalmente stasera il suo cuore batterà per gli azzurri dell’ex compagno Gattuso e la sua convinzione è che la qualificazione al prossimo Mondiale arriverà.

Di Natale, un anno dopo l’Italia è ancora a Udine contro Israele. 

"Per me è un piacere vedere la Nazionale in quello stadio che ho nel cuore. Sono contento per la famiglia Pozzo e per i tifosi".

Lei ha giocato a Udine con la maglia azzurra nel 2008. 

"C’era Marcello Lippi come ct e per me è stata una grande emozione. Vincemmo contro la Georgia e fu bellissimo. Udine ed Empoli sono casa mia: in Toscana sono cresciuto calcisticamente, mentre in Friuli ho chiuso la carriera dopo dodici anni indimenticabili".

Stasera in caso di successo, Donnarumma e compagni saranno sicuri del secondo posto nel girone, ma la strada verso il Mondiale passa attraverso i playoff di marzo. 

"Contro Israele dobbiamo vincere senza pensarci neppure troppo. Una terza mancata qualificazione alla Coppa del Mondo non voglio neppure prenderla in considerazione: siamo l’Italia!".

Quindi in vista dei playoff è ottimista? 

"Certo che lo sono. L’Italia ha una nazionale forte e lo dimostrerà sul campo".

Gennaro Gattuso Ct della Nazionale Italiana di Calcio  durante  l’allenamento della Nazionale Italiana di Calcio a Coverciano in attesa della partita  tra Italia ed Estonia per le qualificazioni dei Mondiali di Calcio nel 2026   Coverciano Firenze  Italia , 07 Ottobre 2025  ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI

Bravo Gattuso a dare la scossa al gruppo dopo un momento difficile. 

"Una premessa, secondo me Spalletti ha fatto un bel lavoro perché è partito da una situazione non facile. Luciano è un grande allenatore e ha ottenuto ottimi risultati in tutta la sua carriera".

Torniamo a Gattuso. 

"L’ho avuto come compagno in Nazionale ed era un leader, un lavoratore, una persona seria e un grande uomo. Ha vinto due Champions e un Mondiale, ma è rimasto sempre umile".

Da ct che impressione le sta facendo? 

"Ha la mentalità vincente dell’ex campione del mondo e se Buffon e la Federazione hanno puntato su di lui, un motivo c’è. Mette in campo tutto se stesso anche dalla panchina e la squadra sta dimostrando con i risultati di seguirlo. Si merita grandi risultati e gli auguro il meglio".

Da ex attaccante ad attaccante: l’ha impressionata Pio Esposito che con l’Inter e l’Italia ha iniziato la stagione alla grande? 

"Lo conoscevo perché sono amico dei dirigenti dello Spezia e ho conosciuto prima suo fratello Sebastiano quando sono andato a vedere gli allenamenti dei bianconeri: lo scorso anno ho visto Pio e mi è sembrato subito evidente che fosse dotato di notevoli qualità tecniche. Non mi hanno sorpreso, dunque, né i tanti gol in Serie B né la rete in Estonia di sabato".

Italy's Pio Esposito and his teammate Giacomo Raspadori attend a training session ahead of Tuesday's World Cup 2026, Group I qualifying soccer match between Italy and Israel at the Bruseschi training center in Udine, Italy, Monday, Oct.13, 2025. (AP Photo/Luca Bruno)

Ne parla come di un predestinato. 

"Sarà un giocatore importante per il calcio italiano per i prossimi dieci-quindici anni. È un predestinato perché ha anche la testa da campione. Parlandoci sembra più grande della sua età: è umile, cerca sempre di imparare ed è molto educato".

A chi assomiglia di più tra i giocatori del passato? Vieri o Toni? 

"Per me a Vieri anche se Bobo era sinistro, mentre Pio è destro".

In Estonia ha segnato un gran gol. 

"Vero, ma è stata convincente tutta la sua prestazione: ha difeso palla, ha fatto salire la squadra e si è mosso parecchio. E’ uno che sa giocare a calcio, ci vuole poco per capirlo".

Kean, Retegui, Esposito, Raspadori, ma anche Lucca, Scamacca e in prospettiva pure Camarda: là davanti abbiamo abbondanza dopo che per qualche anno sembravamo senza bomber. 

"In Italia i grandi giocatori sono sempre nati e abbiamo spesso avuto abbondanza in tutti i ruoli. È però importante crescere i nostri ragazzi nelle Scuole Calcio, farli lavorare sulla tecnica. Il talento va coltivato".

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