Déjà vu Maignan: da quando è al Milan ha già saltato 40 partite

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Il francese è uno dei massimi punti di riferimento nello spogliatoio ma, a parte la scorsa stagione, ha sempre vissuto problemi fisici importanti. Nel '22-23 perse cinque mesi. E intanto il rinnovo resta in stand by

Marco Pasotto

Giornalista

15 settembre - 18:27 - MILANO

La scena è sempre la stessa: si siede per terra in mezzo all'area, a palla lontana, richiama l'attenzione dell'arbitro e dei compagni, si sfila i guanti e attende l'arrivo dei sanitari. È una triste sequenza che i tifosi rossoneri hanno loro malgrado imparato a rivivere più volte da quando in porta c'è Mike Maignan. A dire il vero ci sono anche state occasioni in cui non c'era nulla di grave e aveva poi ripreso a giocare: non è questo il caso. In attesa che i prossimi giorni chiariscano meglio la situazione, il Milan si prepara a perdere nuovamente il suo portiere titolare per un lasso di tempo che non dovrebbe essere troppo lungo, ma che al momento non è ancora possibile quantificare. C'è di mezzo il polpaccio, muscolo infido in generale, e muscolo in particolare che in passato ha già fatto dannare parecchio il francese. È stato l'inciampo che ha parzialmente rovinato la confortante serata rossonera col Bologna impreziosita dal maestro Modric. Mike al minuto numero 11 della ripresa ha lasciato la porta a Terracciano e si è capito subito che la situazione non era semplicissima: non riusciva nemmeno a scendere le scale che portano al tunnel degli spogliatoi. Poi ha lasciato il Meazza in stampelle.

elenco lungo

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Il Maignan rossonero in questi quattro anni ha mostrato diverse facce di sé: quella del senatore, del perfezionista, del para-rigori, da salva-risultato, ma anche quella dubbiosa quando si parla di rinnovo (che ora come ora continua a restare in stand by) e quella cagionevole in termini medici. La scorsa stagione, fra quelle trascorse a Milanello, è stata la migliore in questo senso: soltanto una partita saltata - il Sassuolo in Coppa Italia per un intervento ai denti -, ma scorrendo a ritroso lo storico mette una certa impressione. Nel 2023-24 finì ai box ben quattro volte: risentimento ai flessori, affaticamento, lesione all'adduttore e lussazione a un dito della mano. Partite saltate: 7. Ma il vero disastro è quello dell'annata precedente: durante Francia-Austria si procura la lesione del gemello mediale del polpaccio sinistro, che poi si reincarna in una lesione al soleo dello stesso polpaccio. Si rincorrono le polemiche: è stato lui a voler forzare i tempi; no, è stato poco cauto il Milan. Fatto sta che Mike resta a guardare per un'eternità: 5 mesi. Ovvero 23 partite, comprese quelle di Champions, da cui il club ovviamente lo depenna in termini di liste. Nella sua prima avventura col Diavolo, infine, finisce ai box per altre 9 partite a causa di una lesione al legamento del polso, che lo costringe anche all'intervento chirurgico.

numero importante

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Totale partite saltate per guai fisici (nazionale esclusa): siamo a quota 40, che in quattro anni sono parecchie. Cifra destinata a salire con quelle che il francese salterà d'ora in avanti. Come va il Milan senza di lui? Le prime volte il mondo milanista si metteva le mani nei capelli, adesso non è più così. L'assenza resta importante ma a Milanello non c'è lutto cittadino. E in passato chi l'ha sostituito ha anche avuto modo di farsi apprezzare. Tatarusanu per esempio parò un rigore a Lautaro, mentre Torriani si è preso la soddisfazione di debuttare in prima squadra addirittura Champions contro il Liverpool.

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