De Roon, l'Atalanta e quella semifinale svanita in extremis: "Non voglio pensarci"

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Il capitano disputerà la 399ª partita in nerazzurro con il Psg che nel 2020 gli negò il penultimo atto: "Mi manca il gol? Ci penso, quando arriva, arriva". Juric è al debutto nella competizione: "Hanno pochi punti deboli"

Dal nostro inviato Andrea Elefante

16 settembre - 20:09 - PARIGI (FRANCIA)

La prima di Ivan Juric in Champions League, la numero 399 con l’Atalanta di Marten De Roon, che è a caccia del suo primo gol nella competizione: "Lo so bene che mi manca... Ma non è così importante: quando arriva, arriva. E se non arriva va bene lo stesso, l’importante è che faccia bene la squadra". Come quel giorno di cinque anni fa, sempre contro il Psg, per l’olandese una delle sfide dal ricordo più intenso delle 398 alle spalle. La semifinale di Champions a Lisbona: sfiorata, svanita a un amen dalla fine. "Il rimpianto non passa - dice il capitano - , non voglio ripensare a quella partita". 

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Che il tecnico croato dice di non ricordare neanche, ma lui in verità spiega anche che non è il momento neppure di pensare alle emozioni: "È solo una partita importante, e sono solo concentrato a prepararla, anzitutto sotto l’aspetto tattico". Dire che sarà una gara diversa rispetto a quella di domenica contro il Lecce è banale: "Dovremo adottare misure tattiche diverse. Analizzare il Psg significa studiare una squadra con pochissimi punti deboli, che con Luis Enrique l’anno scorso ha giocato un calcio diverso, molto piacevole da vedere, perché lui è un innovatore. Però quei pochi punti deboli ci sono, e dovremo sfruttarli. Se reggi il loro grande impatto offensivo e riesci ad evitare il loro primo pressing, molto forte, puoi usare gli spazi che dovessero aprirsi fargli male. Però bisogna essere perfetti in fase difensiva, perché hanno velocità e qualità tecniche straordinarie, al di là degli assenti. Ne hanno loro, ma ne abbiamo anche noi". E noi, dice De Roon, "abbiamo e dovremo avere coraggio, cattiveria, orgoglio, perché questa è la sfida del girone più difficile, contro la squadra più forte. Per questo non servirà che io motivi i compagni: potrò dirgli solo, come ho già fatto altre volte, di divertirsi ed entrare in campo senza paura. Con l’atteggiamento giusto non puoi mai sbagliare".

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