Così il Ceo del Gruppo Renault a un anno dal lancio di Ampere, la divisione destinata alle auto elettriche, prosegue il lavoro di innovazione ed è pronta a lanciare nuovi modelli, tra cui la Twingo, un Suv per Mitsubishi e un'utilitaria per Nissan
Alessandro Follis
30 ottobre - 17:45 - DOUAI (FRANCIA)
Nel 2023 il gruppo Renault ha lanciato Ampere, divisione destinata alla produzione di veicoli 100% elettrici che fornisce piattaforme, motori e tecnologie per i modelli a batteria dei marchi che fanno parte del gruppo francese. Un anno dopo, questo produttore si è dedicato alla produzione delle nuove vetture elettrice lanciate, tra cui la Renault 5, presso il centro ElectriCity, che riunisce gli stabilimenti di Douai, Maubeuge e Ruitz nel nord della Francia. Prosegue il lavoro anche sulla Renault Twingo appena svelata a Parigi: il lancio è previsto nel 2026. Le competenze acquisite saranno sfruttate anche per gli altri marchi del gruppo: la Alpine A290 è infatti a sua volta prodotta a Douai insieme alla "sorella" Renault 5, mentre la divisione Ampere lavorerà anche con Nissan alla progettazione di una nuova utilitaria di segmento A e con Mitsubishi su un Suv a batteria di segmento C la cui produzione è prevista sempre a Douai.
De Meo: "Il futuro è elettrico"
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Il Ceo del gruppo Renault e di Ampere Luca De Meo è intervenuto per celebrare il primo anno di vita della divisione elettrica, sottolineando l'importanza della propulsione elettrica per il futuro: "L'elettrico è il futuro, o almeno ne sarà una grande parte. L'efficienza è superiore e i costi di gestione sono inferiori, perciò ormai non è possibile tornare indietro". La crescita del mercato automotive sarà guidata dall'elettrico, secondo De Meo, e questo è il motivo per cui è stata creata Ampere. "Ampere è un'organizzazione compatta, composta da 11 mila persone di cui il 35% sono ingegneri. Saremo il primo produttore di veicoli definiti dal software in Europa", ha proseguito il manager italiano. Per migliorare ulteriormente Ampere apprende dalle competenze cinesi per riportarle il Europa, ha spiegato De Meo.
Il polo della produzione elettrica
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La divisione Ampere si è conquistata un ruolo importante all'interno del gruppo Renault, ricoprendo il ruolo di costruttore delle vetture native elettriche di tutti i marchi che ne fanno parte. Nella fabbrica di Douai sono già in produzione Renault 5, Megane e Scénic, oltre alla Alpine A290. Nel 2025 si aggiungeranno la nuova utilitaria elettrica di Nissan e il Suv di Mitsubishi. Il complesso ElectriCity, situato nel nord della Francia e che riunisce gli stabilimenti di Douai, Maubeuge e Ruitz, oltre a lavorare a stretto contatto con Cléon per le motorizzazioni elettriche, è stato pensato per ridurre considerevolmente i tempi di produzione, arrivando a meno di 10 ore per una Renault 5. Nello stabilimento di Douai si producono attualmente 52 vetture l'ora. Proprio accanto a questo polo si trova la fabbrica di batterie di Aesc, filiale francese di Nissan, che assembla i moduli che vengono poi installati sui modelli del gruppo Renault: la capacità produttiva attuale è di 200 mila veicoli l'anno.
I progressi futuri
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A partire dal 2026 Ampere introdurrà la chimica Lfp (litio-ferro-fosfato) nelle batterie destinate ai suoi modelli a media autonomia, affiancandola a quella Nmc (nichel-manganese-cobalto) che rimarrà su quelli Long Range, con l'obiettivo di eliminare definitivamente il cobalto nel 2028 mantenendo però la densità energetica dei moduli che lo contengono. Per il 2030 si arriverà ad avere l'anodo a litio metallico che raddoppierà l'efficienza energetica. Sempre nel 2026 è previsto il debutto di FlexEVan, il primo Software defined vehicle europeo pensato per mantenere bassi i costi di sviluppo senza rinunciare alla proprietà delle attività principali come software, batterie ed elettronica. Ampere si trova già in linea con il suo obiettivo di riduzione dei costi di produzione del 40% entro il 2028. "In quattro anni avremo raggiunto il livello dei principali competitor cinesi e orientali, ma l'avremo fatto qui in Europa", ha dichiarato Luca De Meo.