De Laurentiis, festa con Conte: "La moglie non vuol mai sapere se il marito ti metterà le corna"

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Il presidente ha festeggiato scudetto e compleanno (76 anni): "Il problema è che uno deve stare bene, se non sta bene deve cambiare aria. Come è capitato con Spalletti"

Antonio Giordano

Collaboratore

24 maggio - 22:45 - NAPOLI

Metti una sera a cena Aurelio De Laurentiis e Antonio Conte; 76 candeline sulla torta, tanti auguri a te al presidente, e avanti così, per una notte piena dopo quella della festa. Metti che questa sera a cena si tenga ad Ischia, Forio per la precisione, e che comunque uno mica passa tutto il tempo a tavola: ci sarà anche un attimo di privacy per la conversazione. E comunque, primo contatto, a scudetto conquistato, tra De Laurentiis e Conte che qualcosa da dirsi avranno, anche perché mentre arrivano i primi piatti, sta andando in onda sul Tg1 l’intervista di Adl che proprio piano non la tocca. Riassunto delle dichiarazioni su quel che accadrà tra lui e Conte, in maniera, al solito, anche colorita: "In un matrimonio la moglie non vuol mai sapere se il marito ti metterà le corna o viceversa. Ognuno dei due spera che l’altro sia rispettoso di quelli che sono gli accordi firmati davanti a un contratto e dei legali o davanti a un prete. Il problema è che uno deve stare bene in un certo ambiente, se non sta bene e lo soffre deve cambiare aria. Questo è capitato con Spalletti. Lo Scudetto è ritornato dopo due anni a Napoli, vincerne due in tre anni contro le squadre del Nord non è una cosa facilissima. Soprattutto quando uno cerca di tenere i conti apposto e non avere debiti. Quindi conti e Conte, vedete come le cose vanno bene insieme. Adesso chi vivrà vedrà". 

Il resto, è contorno: "Artefice del successo? La mia scelta di Conte, che seguivo ormai da anni perché l’avevo conosciuto alle Maldive una decina d’anni fa. Gli avevo chiesto di venire ad aiutarci nel mese di novembre, lui mi disse: guarda Aurelio, siamo troppo amici. La squadra non l’ho fatta io e preferisco venire a giugno, abbiamo tempo per costruire un qualcosa di importante insieme. Così è stato. Quale dei due scudetti ha dato più soddisfazione? Il primo è stato una cavalcata, giocavamo anche la Champions, ma abbiamo avuto un distacco di 16 punti sulla seconda. Qui invece è stata una lotta fino all’ultimo miglio. Quando sento dire che è stato stato un campionato più debole, mi viene da ridere". E quindi, ricostruendo: chi ci capisce qualcosa su quel che potrà succedere tra De Laurentiis e Conte o un mago o è un indovino. Valgono le dichiarazioni anche delle ultime ore, sempre di Adl, che da quando ha ritrovato la parola, a scudetto conquistato, si sta rifacendo dei mesi di silenzi. Ieri sera: "Mai dire mai sul futuro: gli allenatori hanno una loro personalità che va rispettata, e non bisogna mai obbligarli anche se esistono dei contratti di ferro. Se Conte si metterà a disposizione noi lo seguiremo e saremo felici di andare in Champions League con lui. Stiamo già lavorando per fare un Napoli ancora più forte". Ad ora di pranzo, a Crc, la radio ufficiale: "Non mettiamo carne a cuocere: Conte ha tre anni di contratto". La cena è servita.

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