David si presenta: "Juve, 25 gol come al Lilla? Posso farcela. Ho scelto il 30 per mio padre"

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Le prime parole del nuovo attaccante bianconero in conferenza stampa: "Ice Man perché sono freddo, mi aiuta nelle situazioni di pressione in campo"

30 luglio 2025 (modifica alle 14:52) - MILANO

Nella sala stampa dell'Allianz Stadium si è seduto per la prima volta davanti ai microfoni Jonathan David, primo acquisto della Juventus della nuova gestione Comolli e arrivato da svincolato dopo l'esperienza al Lilla: "Per me è una grande emozione essere in una squadra come la Juventus. La prima settimana è andata bene e i compagni mi stanno aiutando molto".

la juve e tudor

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Perché la Juventus? "Abbiamo avuto degli scambi con il management. Per me è stato importante, ho parlato anche coi compagni e c'era un grande interesse da parte mia nel venire qui". Poi va su Tudor: "La prima conversazione con il mister è stata molto positiva. Sono nuovo, mi ha chiesto quali erano le mie aspettative e mi ha detto quali fossero le sue. Sa che sono una prima punta che prende l'iniziativa e fa gol, abbiamo parlato soprattutto di questo".

i gol e le leggende

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Riuscirai a fare 25 gol come in Ligue 1? "Ho cercato di dare continuità negli ultimi anni. La Serie A è più tattica e difensiva, ma io vedo questo traguardo possibile. Perché no? Penso di riuscirci. Tutti i campionati hanno le loro sfide". Sul passato bianconero, il canadese ha risposto: "La Juve ha avuto tantissime leggende come Ronaldo, Dybala, Del Piero e Trezeguet, non riesco a nominarli tutti. Da piccolo avevo parecchi modelli come Drogba ed Eto'o, giocatori diversi tra loro che però mi piacevano come stile".

numero e papà

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"Negli anni tutti i miei compagni avevano grande ambizione, molti si fermavano a giocare anche dopo l'allenamento. Io sono molto religioso e per diventare professionista ci vuole fede. Sono molto competitivo e come tutti i marcatori amo fare gol. Le due cose vanno insieme. Il numero che ho scelto è il 30: è importante perché è il compleanno di mio padre, penso sia un bel messaggio da condividere".

ruolo

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Il ruolo? "Stiamo lavorando nella tattica, sicuramente dipenderà dal mister. Ora lo sto facendo come centravanti di riferimento, come prima punta. Non c'è mai la garanzia di essere titolare, bisogna giocare e fare il proprio lavoro. Non mi aspetto di esserlo sempre, ma farò del mio meglio. Non voglio rischiare e parlare di Pallone d'Oro, ma ho scelto questo club perché ha grandi ambizioni come me. Voglio lavorare per la squadra il più possibile e diventare uno dei migliori marcatori al mondo".

La Gazzetta dello Sport

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