Prima Google poi OpenAI. A qualche
ora dall'annuncio di Gemini Flash 3.0, il nuovo modello di IA di
Big G, OpenAI ha svelato il negozio di app per ChatGpt. Si
tratta di una vetrina di applicazioni, in divenire, dove gli
utenti possono collegare i loro account, per consentire a
ChatGpt di eseguire operazioni specifiche senza uscire dalla
finestra principale del chatbot.
È raggiungibile all'indirizzo chatgpt.com/apps sia da computer
che piattaforme mobili.
Un esempio è l'integrazione con Spotify e Apple Music, con cui
chiedere all'IA di creare una particolare playlist. Altri casi
sono Booking o Tripadvisor per la prenotazione di viaggi e hotel
o Photoshop, per la modifica di un'immagine.
A differenza dei Gpt personalizzati, piccoli moduli basati sullo
stesso motore di ChatGpt ma creati per compiti specifici, il
negozio di app è pensato per aggiungere le singole funzionalità
al chatbot principale, senza dover attivare passaggi ulteriori.
Come spiega OpenAI sul proprio blog, "gli sviluppatori possono
inviare app per la revisione e la pubblicazione in ChatGpt,
consentendo agli utenti di eseguire azioni come ordinare la
spesa, trasformare una scaletta in una presentazione o prenotare
un appartamento".
Per alcune attività, come il pagamento di un bene o un servizio,
si dovrà procedere sul sito web del fornitore ma OpenAI non
esclude che un domani tutto possa avvenire dentro ChatGpt.
"Stiamo esplorando ulteriori opzioni di monetizzazione nel
tempo", le parole dell'azienda, "inclusi i beni digitali, e ne
condivideremo di più man mano che impareremo da come
sviluppatori e utenti creano e interagiscono".
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10 ore fa
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