A 32 anni la prima doppietta in A con il Pisa, dopo una carriera cominciata tra i dilettanti della Caronnese: “Crederci sempre, anche quando ti dicono di no”
Oscar Maresca
4 novembre - 18:37 - MILANO
Stefano Moreo ha imparato a essere decisivo con la maglia rossoblù della Caronnese. La carriera dell’attuale attaccante del Pisa è iniziata tra i dilettanti nel piccolo club lombardo. Era il 2012, dopo una stagione con la formazione Juniores, l’allenatore della prima squadra decise di dare fiducia a quel ragazzone 19enne. Al gruppo serviva un giocatore versatile: bravo sia sugli esterni che ad agire come punta. Moreo riuscì a convincere tutti al debutto in Serie D: subito gol decisivo contro il Mapello. Tredici anni dopo, il classe ’93 è arrivato in Serie A realizzando la sua prima doppietta. Ha segnato le due reti della squadra di Gilardino contro il Torino: la partita è terminata 2-2, ma per Moreo quella di domenica resterà una giornata indimenticabile. "Crederci sempre", ha scritto l’attaccante su Instagram. Anche la Lega D ha celebrato il calciatore con un articolo pubblicato sul loro sito ufficiale. Nella foto si vede la Rappresentativa lombarda girone B esultare per il trionfo in Juniores Cup nel 2012. In quella formazione c’è anche Tommaso Augello, ora al Palermo, durante quel periodo difensore del Pontisola.
Quel no al Milan
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Moreo è ripartito dai dilettanti dopo il no ricevuto negli Allievi del Milan: "Sceglievano giocatori già strutturati, con un fisico più imponente – ha raccontato l’attaccante - io sono cresciuto tardi, ero piccolino. Quell’anno non ero neanche andato così bene. Così ho iniziato a giocare nei campionati regionali. Non mi pento delle scelte che ho fatto". Al primo anno in Serie D, l’attaccante ha segnato 11 gol in 38 partite. L’ottima stagione tra i dilettanti gli è valsa la chiamata dell’Entella in C nel 2013: 6 reti in 22 gare, primo posto nel girone A e promozione diretta. La gavetta del classe ’93 però non si è fermata. Ha girato tra Teramo, Venezia, Palermo, Empoli. Con i toscani nel 2021 ha pure conquistato la Serie A, prima di trasferirsi al Brescia. "La mia fortuna è stata non andare in Primavera - ha detto - lì rischi di bruciarti subito. La Serie D ti prepara a un certo tipo di impatto per gli step successivi, ti fai le ossa confrontandoti con avversari difficili e con esperienza".
In gol dalla D alla A
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L’attaccante del Pisa non si è mai definito un bomber. Ha sempre lavorato per la squadra e accettato le decisioni degli allenatori. L’unica volta che ha raggiunto la doppia cifra in carriera è nella stagione 16/17 al Venezia in C con Inzaghi: "C’è un feeling speciale tra noi, mi ha voluto in gruppo e richiamato pure al Brescia. Poi ci siamo ritrovati al Pisa". Il tecnico ha dato i consigli giusti al giocatore che così è diventato decisivo. Ha imparato a utilizzare i suoi 191 centimetri di altezza per imporsi nei duelli con gli avversari e inquadrare la porta. Moreo è riuscito a lasciare il segno ovunque, dalla D alla Serie A, trovando la rete in tutti i campionati. Ultimo nome di una lista lunghissima: Baschirotto, Gatti, Messias, Gabrielloni soltanto per citare gli esempi più recenti. Nella scorsa stagione con la maglia del Pisa in B ha realizzato 7 gol in 35 partite, senza mai trovare una doppietta. Lo ha fatto alla sua prima stagione in A. Ci è arrivato a 32 anni, lottando per raggiungere ogni traguardo. Come dopo quel no al Milan. Alla Caronnese fanno ancora il tifo per lui.


