L'amministratore delegato della casa romena di proprietà del gruppo Renault annuncia nuovi investimenti nel segmento C e conferma che nel 2026 arriverà una citycar elettrica da meno di 18mila euro. "Sarà sviluppata in 16 mesi e prodotta in Europa"
Passano dall'avvento di Futurama, il nuovo piano strategico che entro qualche mese andrà a sostituire l'attuale Renaulution, gli obiettivi e i nuovi modelli che Dacia andrà ad introdurre sul mercato fino al 2030. Dopo aver archiviato un 2024 da record, con 676.340 veicoli venduti, e inaugurato il primo trimestre dell'anno con il segno positivo sia in Italia sia in Europa, la casa romena guarda al futuro con ottimismo, forte della disponibilità di materiali e di tecnologie già sviluppate, utilizzate e comprovate dal gruppo Renault e di una clientela piuttosto fedele alla filosofia e ai temi dell'essenzialità e del cosiddetto best value for money, tradotto, un'offerta basata sul miglior rapporto fra la qualità e il prezzo di un prodotto. "Circa il 70% dei nostri clienti rimane legato al brand anche quando, dopo sei o sette anni, deve cambiare la macchina - ha dichiarato il manager francese nel corso di un incontro con alcuni giornalisti italiani - Ma ci sono anche tante persone che si avvicinano a Dacia per il design delle vetture e altre che, invece, hanno un buon budget a disposizione ma dicono basta alle vetture troppo care dei brand premium e scelgono le versioni meglio equipaggiate della nostra gamma".
Dacia e l'offensiva nel segmento C
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Al netto della piccola elettrica Spring, prodotta negli impianti cinesi della eGT New Energy Automotive, tutti gli altri modelli attualmente presenti nella gamma della casa romena condividono la medesima piattaforma (Cmf-B). Una base di partenza che accomuna le due varianti della Sandero, Stepway e Streetway, e la Jogger, fino ai Suv Duster e Bigster. "Quest'ultimo rappresenta uno step obbligatorio, è una delle cose più intelligenti nella storia recente di Dacia - ha dichiarato Le Vot - Con questo modello siamo passati dalla piscina dei bambini (metafora per indicare il segmento B, ndr) a quella dei grandi. Ogni anno oltre 3 milioni di persone decidono di cambiare la vettura e, fino a qualche tempo fa, per un C-Suv si trovavano a dover spendere non meno di 36mila euro. Oggi noi ne proponiamo una completa di tutto a 24.900 euro, con la versione full hybrid a 29.900 euro". Dopo aver chiarito che per la casa di Mioveni non ci sono limiti di alcun tipo, men che meno in termini di prezzo o di dimensioni dei modelli, anche in rapporto alla strategia interna del gruppo ("Non esiste un accordo per cui solo la Renault possa fare modelli grandi e la Dacia debba concentrarsi su quelli più piccoli"), il manager francese ha confermato che anche nei prossimi mesi proseguirà l'investimento nel segmento C. "Ma esistono anche altre varianti di carrozzeria oltre ai crossover - ha sottolineato Le Vot, confermando l'arrivo di una berlina compatta che dovrebbe posizionarsi al di sopra della Sandero - La nostra piattaforma Cmf-B ha raggiunto un buon livello di maturità e ci permette di coprire la maggior parte dei segmenti presenti sul mercato europeo, ma a livello di lunghezza non penso che andremo oltre i 4,6 metri del Bigster". Dacia ha già annunciato che non sarà presente al Salone di Monaco Iaa Mobility, in programma dal 9 al 14 settembre 2025, che vedrà tra i protagonisti il marchio Renault e, verosimilmente, anche diversi brand provenienti dalla Cina. "La partita è appena cominciata, ma conosciamo il livello della sfida - ha dichiarato il numero uno dell'azienda romena a proposito del confronto con le nuove realtà provenienti dall'estremo Oriente - Il nostro posizionamento sul mercato è unico. Le nostre vetture sono essenziali ma cool, non diciamo che a bordo sono presenti degli schermi di grosse dimensioni per poter guardare i film durante un viaggio, siamo molto più razionali. Ciascun contenuto ha un valore, non è mai gratis".
dacia e l'elettrificazione
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Nella seconda metà dell'anno, in occasione della presentazione del piano Futurama, il gruppo Renault andrà anche a svelare i dettagli e le tappe della progressiva elettrificazione della gamma annunciata da Dacia entro il 2030. Oltre al debutto della nuova Sandero, previsto nel 2027 e disponibile anche in una variante full electric, la casa romena ha già confermato l'intenzione di introdurre sul mercato anche un secondo modello a batteria pensato per la città. "Verrà prodotta in Europa (quindi, a differenza della Spring, non sarà sottoposta ai dazi imposti dall'Unione Europea per le auto elettriche cinesi importate nel Vecchio Continente, ndr) - ha dichiarato Denis Le Vot - Per questa nuova vettura, che sarà sviluppata nel giro di soli 16 mesi, vogliamo un prezzo di vendita inferiore ai 18mila euro". Non è escluso, poi, che sull'asse tra Mioveni e Parigi si possa scegliere di integrare la piattaforma meccanica di Renault (la AmpR small, su cui sono basate le elettriche R4 e R5, ndr), per un nuovo modello nel segmento compatto, mentre nella seconda metà dell'anno è previsto l'arrivo delle versioni ibride 4x4, anche nelle varianti elettrificate a Gpl, dei Suv Duster e Bigster. "Avranno il retrotreno elettrificato e la trasmissione automatica - ha aggiunto il numero uno della casa romena, che poi ha rivolto uno sguardo verso il futuro della mobilità - Per quanto riguarda la motorizzazione plug-in molto dipenderà dal mercato. In questo momento sono di tendenza anche le Range extender. Personalmente ritengo che sia opportuno tenere accesso a tutte le tecnologie come sta facendo il gruppo Renault. Non dimentichiamoci, poi, che nel secondo semestre di quest'anno è prevista la revisione del regolamento Ue sulle emissioni di CO2 (che prevede lo stop ai motori termici a partire dal 2035, ndr). È importante conoscere le regole del gioco. Per il nostro gruppo non c'è soltanto il Cafe (acronimo di Corporate Average Fuel Economy, il regolamento che impone emissioni medie di 93,6 g di CO2 per chilometro) e le questioni relative allo scarico delle auto, ma anche il Life Cycle Assessment (Lca, ) e la gestione dei componenti fino al fine vita".
dacia: dall'udinese alla dakar
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Per Dacia il 2025 è anche l'anno del debutto alla Dakar, terminata al quarto posto da Nasser Al-Attiyah ed Édouard Boulanger, e nel Fia W2RC, il campionato del mondo di rally-raid. L'equipaggio composto dal pilota qatariano e dal navigatore francese, peraltro, è reduce dal successo ottenuto in un Abu Dhabi Desert Challenge piuttosto favorevole per i portacolori del team Sandriders (in gara anche Sébastien Loeb e Fabian Lurquin, mentre Cristina Gutiérrez e Pablo Moreno torneranno al volante del buggy prototipo da competizione nei prossimi appuntamenti della serie iridata) diretto da Tiphanie Isnard. "Fino a qualche anno fa siamo stati impegnati in numerose iniziative, fra cui una partnership in Italia con l'Udinese Calcio (e dell'England Rugby League nel Regno Unito) ma erano poco omogenee fra loro - ha concluso Le Vot - Adesso, invece, insieme ai carburanti sostenibili di Aramco, siamo presenti con uno spirito positivo in questa avventura. Lo facciamo per la nostra immagine e per tutti i clienti, per almeno tre stagioni questa rimarrà la nostra idea".