Un viaggio affascinante tra nomi, radici e identità: l’etimologia dei cognomi dei giocatori della squadra di Nicola rivela storie di territori, mestieri, virtù e tradizioni familiari.

Cremona non è solo una città di violini, madeleine storiche e colori grigiorossi: è anche una fucina di nomi che portano con sé secoli, terre, mestieri, soprannomi, lingue diverse. Ogni cognome nella rosa della Cremonese è un frammento di storia, una mappa invisibile che disegna il cammino degli antenati, le migrazioni, gli incontri culturali. Quando Davide Nicola manda in campo i vari: Collocolo, Vazquez, Floriani Mussolini, Sarmiento, Pezzella o Grassi, non schiera semplicemente un atleta, ma una tradizione linguistica, un’identità che trascende il pallone.
In questo pezzo vi portiamo in un viaggio dove etimo + territorio + personaggio si incontrano: scopriremo cosa significa davvero il cognome dei giocatori della Cremonese, cosa raccontavano di loro gli antichi signori che lo portavano, da dove venivano le persone che lo hanno tramandato, quale lingua parlavano, quale lavoro facevano, quali speranze coltivavano. È un racconto che parte da Cremona e si estende all’Italia, all’Europa, all’Africa e all’America Latina. Perché conoscere le proprie radici, significa anche capire chi siamo oggi, anche in una squadra che ogni domenica lotta negli stadi italiani.
Cremonese: dal "Pezzo" al "Silva"
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Giuseppe Pezzella, nato a Napoli il 29 novembre 1997, porta un cognome dalle radici nel Sud Italia, in particolare in Campania. Pezzella deriva probabilmente dal termine dialettale “pezzo”, che significa letteralmente “frammento” o “lotto”, e con il suffisso diminutivo ‑ella indicava inizialmente una piccola proprietà o un pezzo di terra appartenente alla famiglia. In questo modo, il cognome richiama origini contadine o legate alla gestione di terreni, custodendo un piccolo frammento di storia familiare e territoriale.
Tommaso Barbieri, nato a Magenta il 26 agosto 2002, porta un cognome che ha radici nel Nord Italia. Barbieri deriva dall’antico mestiere del “barbiere”, indicando originariamente chi si occupava di tagliare capelli e rasare barbe. In epoca medievale, il cognome spesso identificava quindi l’attività lavorativa della famiglia o l’arte praticata da un antenato. Così, dietro il nome di Tommaso si cela anche un piccolo richiamo alla tradizione artigiana, un legame con mestieri e professioni che hanno caratterizzato la vita delle comunità italiane nei secoli passati.
Proseguiamo con Bianchetti e Silvestri...
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Matteo Bianchetti, nato a Como il 17 marzo 1993, porta un cognome tipicamente italiano, diffuso soprattutto nel Nord Italia. Bianchetti deriva dal cognome Bianchi, che a sua volta deriva dall’aggettivo italiano “bianco”, usato originariamente come soprannome per indicare persone dalla carnagione chiara o dai capelli chiari. Il suffisso ‑etti indica una forma diminutiva o di derivazione familiare, suggerendo “i piccoli Bianchi” o “i discendenti della famiglia Bianchi”.
Marco Silvestri, secondo portiere della Cremonese, nato a Castelnovo ne’ Monti il 2 marzo 1991, porta un cognome di origine italiana molto diffuso, legato al termine latino “silva”, che significa bosco o foresta. Silvestri indica quindi “gli abitanti o i nati nei boschi” oppure “coloro che vivono vicino alla selva”. In epoca medievale, questo cognome poteva essere attribuito a famiglie che abitavano in zone boscose o che avevano un legame con la natura e il territorio circostante.
C'è un Falco Cernicola a Cremona, che svolazza sui "Colli" tra i "Tralci di vite"
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Leonardo Sernicola, nato a Civita Castellana il 30 luglio 1997, porta un cognome raro ma profondamente legato alla tradizione contadina dell’Italia centrale, in particolare dell’Umbria e del Lazio. Il cognome Sernicola deriva probabilmente dal termine dialettale cernicola o cernicchio, che indicava un piccolo falco, il falco cernìcola, oppure da voci popolari legate al verbo cernere, cioè “scegliere”, “selezionare”. Questo fa pensare a un’origine soprannominale, attribuita forse a un antenato noto per la vista acuta, la capacità di osservazione o il mestiere di cacciatore. In altre interpretazioni, Sernicola potrebbe riferirsi a chi abitava in zone dove erano presenti questi rapaci.
Michele Fabio Collocolo, nato a Taranto l’8 novembre 1999, porta un cognome dal suono particolare e dalle radici meridionali. Collocolo è un cognome raro, tipico soprattutto della Puglia e delle regioni limitrofe, e sembra derivare da una forma alterata o dialettale del termine “collo” o “colle”, in riferimento probabilmente a una zona elevata o collinare. Potrebbe indicare quindi “colui che vive sul colle” o “presso il poggio”, un toponimo poi trasformato in cognome. Un’altra interpretazione lo collega al termine latino collocare (disporre, sistemare), che in senso figurato potrebbe riferirsi a un soprannome dato a una persona ordinata o precisa.
Jeremy Leonel Sarmiento, nuovo acquisto della Cremonese, noto semplicemente come Jeremy Sarmiento, è nato a Madrid il 16 giugno 2002. Il suo cognome principale è di origine spagnola e deriva dal termine “sarmiento”, che in spagnolo significa tralcio di vite. In epoca medievale, il cognome poteva indicare persone che lavoravano nei vigneti o erano proprietarie di terreni coltivati a vite, oppure essere un soprannome legato alla capacità di crescita e prosperità della famiglia, simile a un tralcio che germoglia e si sviluppa.
Cremonese: da Vazquez a Floriani Mussolini, fino a Ceccherini
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Franco Damian Vazquez, nato a Tanti il 22 febbraio 1989, porta un cognome di origine spagnola diffuso in America Latina e in Spagna. Vazquez è un cognome patronimico, che significa letteralmente “figlio di Vasco”, derivando dal nome proprio medievale Vasco. Questo tipo di cognome nasce dall’esigenza di identificare le persone tramite il nome del padre, consolidando così il legame tra identità individuale e genealogia familiare.
Romano Benito Floriani Mussolini, nato a Roma il 27 gennaio 2003, porta due cognomi che raccontano storie diverse e complesse. Floriani è un cognome di origine italiana, diffuso soprattutto nel centro-nord, derivante dal nome personale Florianus, che significa “fiorito” o “proveniente dai fiori”, e spesso indicava un antenato associato a vitalità, prosperità o bellezza. Il secondo cognome, Mussolini, è noto a livello storico e deriva dal diminutivo di “musso” o “muso”, con il suffisso ‑lini tipico dei cognomi italiani, originariamente usato come soprannome per indicare tratti fisici o caratteriali. Storicamente, il cognome è diventato celebre per la sua associazione con Benito Mussolini, ma di per sé ha radici linguistiche italiane legate a caratteristiche personali.
Federico Ceccherini, nato a Livorno l’11 maggio 1992, porta un cognome tipicamente toscano, diffuso soprattutto nelle province di Livorno e Firenze. Ceccherini deriva dal nome personale medievale Cecco, diminutivo di Francesco, con l’aggiunta del suffisso patronimico ‑rini, che indica “discendente di” o “appartenente alla famiglia di Cecco”. In questo senso, il cognome Ceccherini significa “i figli o i discendenti di Cecco”, raccontando una chiara continuità familiare e l’identificazione della persona attraverso il nome del capostipite. Dietro il nome di Federico si nasconde dunque una tradizione tipicamente toscana, dove i cognomi riflettono legami familiari e trasmissione generazionale.
"Dalla Putta" al "Grasso", fino alla regione di "Sanabria"
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Jari Vandeputte, nato a Gand il 14 febbraio 1996, porta un cognome di origine belga e fiamminga. Vandeputte è un cognome toponomastico tipico dei Paesi Bassi e del Belgio fiammingo, che significa letteralmente “dalla putta” o “dal pozzo” (putte in fiammingo antico indicava un piccolo pozzo o una piccola depressione del terreno). Il prefisso Van de significa “di” o “dalla”, tipico dei cognomi fiamminghi che indicano provenienza o legame con un luogo specifico.
Alberto Grassi, centrocampista della Cremonese, nato a Lumezzane il 7 marzo 1995, porta un cognome tipicamente italiano, diffuso soprattutto nel Nord Italia. Grassi deriva dall’aggettivo italiano “grasso”, originariamente usato come soprannome per indicare una persona robusta o di corporatura piena. Con il tempo, il soprannome è diventato un cognome di famiglia, tramandato di generazione in generazione.
Arnaldo Antonio Sanabria, nato a San Lorenzo il 4 marzo 1996, porta un cognome di origine spagnola diffuso in America Latina. Sanabria è un cognome toponomastico originario della Spagna, che indica provenienza dalla regione di Sanabria, in Galizia, richiamando quindi legami territoriali e radici geografiche della famiglia.