
Miglior stagione in carriera per l'esterno, arrivato in doppia cifra. Solo Thuram e Lautaro hanno segnato più di lui. Un ritorno fondamentale
Il tramonto di Denzel Dumfries ha colori tutti suoi. Tocca il giallo ocra, il turchese, il nero, l’azzurro, e arriva fino al rosso. Il primo l’ha visto alle porte dell’Oceano Atlantico. Giocava per la nazionale di Aruba e a vent’anni scagliò un destro da trenta metri all’incrocio dei pali. L’ultimo, almeno per ora, se l’è goduto dalla collina del Montjuic di Barcellona, il giorno in cui ha punto i baby boom di Flick con una mezza rovesciata. Il viaggio dell’esterno migliore d’Europa per rendimento – dieci gol e 4 assist – parte da una spiaggia calpestata per la prima volta da un fiorentino, Amerigo Vespucci. Si ingarbuglia su strade sterrate olandesi, prosegue per Eindhoven e arriva fino a Milano, dov’è diventato l’arma tattica di Simone Inzaghi per punzecchiare la difesa del Barça.